È stato approvato ieri il cosiddetto “decretone” su reddito di cittadinanza e quota 100.
Per la quota 100, ovvero la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contribuiti (per chi ha maturato tutto ciò entro la fine del 2018), sono stati stanziati quattro miliardi di euro.
Adesso Camera e Senato dovranno esaminare il decreto.
Le domande attese che giungeranno dal personale della scuola, per la pensione, saranno circa diecimila, anche se molti potrebbero essere scoraggiati dal fatto che poi se si aderisce alla quota 100, quindi andando in pensione anticipatamente, l'assegno percepito sarà più basso.
Il pensionamento potrà partire da settembre 2019, ovvero sei mesi dopo i lavoratori privati, perché chiaramente gli insegnanti non possono lasciare le cattedre ad anno scolastico in corso.
Per il personale della scuola, le domande avranno scadenza il 28 febbraio, ma per maggiori chiarimenti e procedure bisogna attendere delucidazioni da parte del Ministero dell'Istruzione.
A febbraio il sito del reddito di cittadinanza sarà pubblicato, e le persone che vivono sole potranno ricevere fino a 780 euro al mese.
Secondo una prima stima, saranno circa un milione e 320mila gli italiani che riceveranno il reddito di cittadinanza.
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