Il Decreto Scuola è stato approvato dalla Camera e ora passa al Senato per il via libera definitivo.
Rispetto al testo che si era iniziato a discutere, si è ampliato di molto, e diverse sono le novità previste, vediamo quali.
Nel Decreto è contenuto il concorso straordinario da 24mila posti, per i docenti senza abilitazione con 3 anni di servizio alle spalle nelle scuole statali tra il 2008/2009 e il 2019/2020 (il servizio svolto nel 2019/2020 è riconosciuto valido anche se il servizio è stato svolto in deroga sul sostegno, e solo su riserva).
Chi supera il concorso è assunto; chi ottiene almeno 7/10 allo scritto può ottenere comunque l’abilitazione purché abbia avuto nel frattempo una supplenza fino al 30 giugno o al 31 agosto.
Potranno partecipare al concorso straordinario anche quei docenti che, ai fini dei 3 anni di servizio, hanno partecipato a progetti regionali di formazione che prevedono attività di carattere straordinario, anche ai fini dell’adempimento dell’obbligo scolastico. Anche chi ha fatto i 3 anni di servizio in un percorso di istruzione e formazione professionale può partecipare al concorso.
Chi ha fatto invece 3 anni di servizio nelle paritarie può concorrere solo per l'abilitazione, se supera una prova scritta con punteggio 7/10 e purché abbia conseguito i 24 CFU.
Al concorso ordinario e straordinario possono partecipare –esclusivamente in deroga – anche i 14mila iscritti al quarto ciclo di Tfa, se hanno conseguito la specializzazione sul sostegno entro il 31 luglio 2020.
Un articolo aggiunto ex novo in commissione autorizza il Miur a bandire, per la prima volta dal 2004, un concorso per insegnanti di religione cattolica da assumere sui posti che risulteranno disponibili dall’anno scolastico 2020/2021 al 2022/2023. La selezione dovrà svolgersi entro il 2020.
Sono 11.263 gli addetti alle pulizie nelle scuole con 10 anni di servizio alle spalle (anche non continuativi, purché inclusivi del 2018 e del 2019) che possono concorrere a un posto da collaboratore scolastico, a partire dal primo marzo e non più dal primo gennaio come previsto in origine. Dopo un percorso di mobilità straordinaria potrà essere bandito un secondo concorso per chi ha solo 5 anni di servizio.
Per gli assistenti amministrativi assistenti di ruolo (senza laurea) che hanno svolto a tempo pieno le funzioni di direttore Dsga per almeno 3 anni scolastici interi, a decorrere dall’a.s. 2011/2012, può arrivare la promozione sul campo a Dsga. Ma solo in subordine dopo i vincitori del concorso da 2.004 posti banditi nel 2018.
Il coding è stato inserito tra le metodologie didattiche da acquisire nell’ambito dei crediti formativi o durante il periodo di formazione e prova legato al concorso.
Saranno costituite nuove graduatorie provinciali da utilizzare per il conferimento delle supplenze annuali e di quelle fino al termine delle attività didattiche. Inoltre, è stato fissato al 2022/2023 il termine a decorrere dal quale l’inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto può avvenire esclusivamente a seguito del conseguimento del titolo di abilitazione.
Per quanto riguarda invece i cosiddetti ‘diplomati magistrale’, si stabilisce la trasformazione del contratto di lavoro in contratto a tempo determinato in caso di sentenza sfavorevole, con l’obiettivo di garantire la continuità didattica.
L'introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica – il cui avvio è slittato a settembre 2020 – non determina l’incremento della dotazione organica complessiva, né l’adeguamento dell’organico dell’autonomia alle situazioni di fatto oltre i limiti del contingente previsto.
Le scuole paritarie potranno sostituire temporaneamente i docenti con personale educativo.
Per quanto riguarda l’università, aumenta da 6 a 9 anni la durata dell’Abilitazione Scientifica Nazionale e, infine, sono esplicitati i requisiti per accedere alle procedure per la trasformazione dei contratti o degli assegni di ricerca in rapporti di lavoro a tempo indeterminato.