Sta per arrivare il bando dedicato a tutti coloro che vogliono insegnare educazione alla motoria nella scuola primaria. Il decreto è stato presentato dal Miur a sindacati e Consiglio superiore della Pubblica Istruzione e si attendono ora le date ufficiali.
L'insegnamento all’educazione motoria è stato inserito nella Legge di Bilancio 2022 per promuovere nei giovani lo sviluppo armonioso del benessere psico-fisico, “riconoscendo l’educazione motoria come espressione di un diritto personale e strumento di apprendimento cognitivo”.
La graduale introduzione dell’insegnamento partirà con le classi quinte dal prossimo anno accademico, per aggiungere poi anche le quarte dal 2024.
Per partecipare al concorso è necessario essere in possesso dei 24 CFU e di una di queste lauree magistrali:
Saranno accettati anche titoli esteri analoghi, riconosciuti dalla normativa vigente in Italia, e titoli di studio equiparati a queste lauree magistrali secondo il D.M. del luglio 2009.
Il concorso prevederà una prova scritta, una orale e la successiva valutazione dei titoli per stabilire il punteggio nella graduatoria finale.
Per lo scritto ci saranno 100 minuti per completare 50 quesiti a risposta multipla. Dieci di questi riguarderanno conoscenze di lingua inglese e competenze digitali, 5 a testa. Ogni risposta esatta vale 2 punti, per considerarsi superato lo scritto occorrerà ottenere 70 su 100.
Nell’orale il candidato dovrà progettare e illustrare un’attività didattica, oltre a mostrarsi in grado di sostenere una conversazione in inglese livello B2 e dare esempi di utilizzo pratico delle tecnologie digitali. Avrà una durata massima di 30 minuti e varrà fino a 100 punti.
I titoli accademici possono invece portare ad un massimo di 50 punti.
Al termine del concorso vengono stilate le graduatorie di merito regionale.
Vi entrano a far parte solo i vincitori, cioè coloro che avranno accesso ai posti messi a disposizione dal concorso.
Coloro che supereranno i punteggi minimi previsti senza rientrare in graduatoria, otterranno comunque l’abilitazione all’insegnamento, qualora ne siano sprovvisti.