Le critiche al Miur per la bozza del decreto sull’apertura delle GPS 2022, arrivano da ogni parte. E sono il motivo per cui la data continua a slittare, con il governo impegnato a una riscrittura almeno parziale.
Si aggiunge in ultimo anche il Consiglio di Stato, un organo di rilievo costituzionale, le cui richieste di revisione sono state riportate dal sindacato Uil Scuola.
Aggiornamento GPS 2022, tutte le critiche
Questo il lungo elenco degli aspetti su cui il Consiglio di Stato ha mostrato la propria contrarietà:
- Le sanzioni: La parte che riguarda gli effetti sanzionatori contengono per i supplenti delle conseguenze troppo punitive;
- Il controllo e la verifica del punteggio assegnato: i controlli andrebbero effettuati prima e non dopo l’approvazione delle graduatorie;
- La questione delle sedi: gli aspiranti hanno il diritto di conoscere le sedi per le quali vi saranno disponibilità prima di effettuare la domanda di partecipazione alle supplenze.
- Seconda fascia sostegno per chi ha tre anni senza titolo: il Ministero deve valutare meglio la questione delle tre annualità di insegnamento su sostegno per accedere alla seconda fascia sostegno da possedere entro l’anno scolastico precedente a quello di presentazione dell’istanza in quanto ha escluso l’anno in corso.
- Tabella di valutazione titoli: il Ministero deve esplicitare meglio il contenuto delle tabelle di valutazione dei titoli al fine di un maggiore chiarezza.
- Dichiarazioni mendaci: bisogna distinguere più chiaramente quando si proceda a “rettifica” o invece ad “esclusione”.
- Procedura informatica per l’assegnazione delle supplenze: il Ministero deve eliminare dal testo la procedura informatica dell’assegnazione delle supplenze e inserirla in altri provvedimenti, capaci di recepire anche le innovazioni tecnologiche che avvengono nel tempo, senza cristallizzare nel regolamento quello che ora nel sistema informatico “sia possibile” o “non sia ancora possibile fare”.
Il sindacato guidato da Pino Turi rimarca il rischio di pubblicare un’Ordinanza Ministeriale i cui contenuti non sono condivisi dal Consiglio di Stato.
E aggiunge "una procedura che potrebbe riguardare fino a 700mila persone, continua mietere vittime e a ritardare, con una visione miope e autoritaria, provvedimenti che riguardano la vita delle persone".
Per tali motivi la UIL Scuola "rivendica la riapertura del confronto in materia di supplenze per arrivare ad un testo condiviso che vada nella direzione di tutela dei diritti del personale e che nello stesso tempo eviti le storture che lo stesso personale ha dovuto subire negli ultimi anni con ricadute gravi sui nostri alunni".
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