Per il prossimo anno scolastico, dai sindacati arrivano i numeri dei posti disponibili nelle scuole liguri dopo i trasferimenti e i pensionamenti.
Secondo il report della Cgil in Liguria serviranno 1.440 docenti: 985 tra maestri dell’infanzia e insegnanti delle scuole superiori, più altri 455 per il sostegno.
In particolare, nelle scuole superiori mancano 506 professori per posti comuni (di cui 246 su Genova, 104 a Savona, 70 a Imperia e 86 a La Spezia). La situazione più critica per il sostegno resta nelle scuole medie dove servono 193 docenti in tutta la regione (128 solo a Genova) mentre nelle elementari mancano all’appello 179 insegnanti (31 quelli nella scuola dell’infanzia e altri 52 negli istituti superiori).
"I numeri rispetto allo scorso anno sono in crescita – spiega Claudio Croci, segretario generale Flc-Cgil Liguria sulle pagine di Repubblica.it –. I posti disponibili per i docenti comuni sono passati da 870 a 985, 115 in più perché oltre ai trasferimenti iniziano a vedersi gli effetti dello sblocco dei pensionamenti dopo la Legge-Fornero. Un primo segnale con numeri destinati a crescere nei prossimi anni, basti pensare che in tutta Italia ci sono più di 50 mila insegnanti nati nel 1955 che sognano di andare in pensione”.
E se nell’ultimo anno sono partiti i corsi di abilitazione per formare nuovi docenti di sostegno (solo in Liguria si stimano un centinaio di abilitati) si dovranno coprire 91 posti in più rispetto al 2017.
Numeri a cui si aggiungono anche le previsioni per il personale Ata. In Liguria ci sono complessivamente 419 posti disponibili (tra cui 111 tecnici amministrativi, 212 collaboratori scolastici, 37 assistenti tecnici e un guardarobiere) concentrati soprattutto nel capoluogo con 234 posti disponibili.
Restano due questioni da sciogliere che riguardano i precari storici e il futuro dei docenti con il diploma magistrale.
Per i precari storici abilitati (docenti di seconda fascia) della scuola secondaria di primo e secondo grado è stato indetto un concorso per arrivare a una graduatoria di merito e ottenere un posto fisso dopo anni di supplenze. "Peccato che rischi di trasformarsi in un concorso beffa – rilancia Croci –. Ad oggi ci sono ancora molte commissioni in stallo, senza presidenti, con i lavori fermi al palo e la possibilità che la graduatoria finale del concorso arrivi dopo le nomine e le assegnazioni di ruolo".
Il risultato? Per i precari storici potrebbe esserci un altro anno di supplenza invece del posto fisso.
Per quanto riguarda i diplomati magistrali, "la sentenza del Consiglio di Stato ha rimesso tutto in discussione – spiegano dalla Cgil – e ora anche chi ha già un posto di ruolo, con riserva in attesa del giudizio di merito, potrebbe essere a rischio. Nel decreto dignità è stata inserita una norma in cui la scuola, in caso di comunicazione, ha 120 giorni di tempo per passare dalla sospensiva dal Tar al licenziamento ma non può essere certo questa la soluzione".
Secondo i sindacati servirebbe un concorso selettivo, non solo per i diplomati abilitati ma anche per i laureati in Scienze della Formazione, per arrivare poi a una nuova graduatoria di merito.
Intanto, si attendono le prime nomine di ruolo: il Ministero della Pubblica Istruzione ha mandato la proposta al Mef che dovrebbe essere approvata entro la fine del mese.
Da lì il via alle assegnazioni che lo scorso anno l’ex ministro all’Istruzione Valeria Fedeli aveva anticipato al 4 agosto per evitare di trovarsi all’inizio delle lezioni con le cattedre scoperte.