Nei prossimi dieci anni è stato stimato un calo degli studenti da nove milioni a otto milioni di studenti: questo è uno studio che è stato pubblicato dalla Fondazione Agnelli.
La Ministra Fedeli ha commentato i dati, sostenendo che c'è preoccupazione per il calo demografico e quindi per un aumento della popolazione anziana.
Anche se si riducono gli studenti per questo non significa che si deve ridurre il numero di docenti in cattedra ma, sottolinea Fedeli, bisogna continuare a fare investimenti per la scuola e l'università.
Riduzioni e tagli devono finire e non essere rispolverati, tornando al passato.
Per affrontare il calo di studenti, è necessario che ci sia una risposta migliore a ogni loro esigenza, e questo va fatto modificando la scuola.
Ecco alcune tra le soluzioni proposte dalla Ministra Fedeli:
- diminuire gli studenti in ogni classe;
- rafforzare e allargare la possibilità di scegliere il tempo pieno (in alcune città decisamente scarso);
- attuare il piano per ridurre la dispersione scolastica;
- creare dei luoghi per apprendere il modo permanente sul territorio;
- attivare più di un percorso d'istruzione integrato.
Parte di queste decisioni sono già state attuate, in vari modi, con:
- quindicimila posti in più nel 2017;
- più di un nuovo concorso;
- incremento del personale;
- aprire scuole anche nel periodo estivo;
- bandi Pon.
In conclusione, bisogna potenziare la scuola, e non impoverirla.
Secondo Fedeli, è proprio verso queste scelte che va la nuova riforma dell'istruzione.