Il docente ha il compito e il dovere di non limitarsi all' esecuzione del proprio lavoro, ma deve cooperare creando una relazione stabile con gli alunni e con gli altri docenti.
In particolare, l’insegnante e l’insegnante di sostegno dovrebbero creare un legame forte per collaborare insieme al fine di migliorare la formazione dei propri alunni.
Infatti, l’insegnante di sostegno deve essere considerato una risorsa nella gestione della classe, sia da un punto di vista didattico che disciplinare.
Il primo passo per una migliore collaborazione è un confronto continuo su tutti gli aspetti che riguardano la gestione di una classe: scansione oraria delle materie, programmazione settimanale e quotidiana. In questo modo, tutti gli ‘attori’ possono lavorare in modo più efficace, sentendosi parte di un ‘tutto’ e quindi sentirsi anche più gratificati.
Il docente di sostegno può, come punto di partenza, ascoltare le spiegazioni del collega per modulare i contenuti in base alla ‘diversità dell’alunno’. A sua volta, il docente potrebbe creare momenti di interscambiabilità con genitori e alunni, favorendo così la cultura della parità di responsabilità e di ruoli tra colleghi.
Per quanto riguarda le verifiche, il docente potrebbe coinvolgere l’insegnante di sostegno comunicando con anticipo tempi e modalità delle verifiche scritte e orali. A sua volta l’insegnante di sostegno dovrebbe condividere la verifica con il docente.
Per quanto riguarda i criteri di valutazione applicati in classe, il docente dovrebbe comunicare i criteri di valutazione al docente di sostegno, che a sua volta li valuta, e capire, insieme, il possibile adeguamento per l’alunno disabile.
Per quanto riguarda l’intervento didattico, il docente dovrebbe indicare le unità di lavoro a breve termine, comunicando quali saranno le modalità e gli strumenti che verranno utilizzati. Dovrebbero stabilire insieme le modalità di intervento del docente di sostegno. Quest’ultimo a sua volta valuta le proposte dell’insegnante e propone, se lo ritiene opportuno, contenuti e modalità alternative. Insieme decidono i momenti di didattica collettiva.
In una scuola, dove i suoi ‘attori’ propongono una scuola dell’inclusione, dove anche gli alunni devono dare il loro contributo, favorendo l’integrazione in toto, i docenti dovrebbero essere i primi a dare il buon esempio, dimostrando una perfetta collaborazione e sincronia.
Vogliamo concludere con una frase breve, ma ricca di significato: ‘Diverso da chi?’. A voi la libera interpretazione.