La Ragioneria di Stato chiede al Miur di far sapere il prima possibile le necessità inerenti ai docenti di sostegno, per una migliore e tempestiva organizzazione.
L'obiettivo è quello di prevedere un PEI, cioè un Piano Educativo Individuale per capire quali sono le esigenze reali delle scuole ed evitare chiamate all'ultimo minuto e posti in deroga.
Il sostegno ha un costo, e non indifferente. I dati sono stati divulgati dalla magistratura contabile, e dicono che un terzo delle supplenze (cinquantaquattromila) è in deroga, su circa un totale di 154mila insegnanti di sostegno.
Le certificazioni che attestano una disabilità o disturbi di apprendimento sono dal 2013 in costante aumento: nel 2016 si è arrivati a 254.366 certificazioni.
Il costo è considerevole, ovvero di più di cinque miliardi di euro, e ogni anno invece si spendono più di trentamila euro.
Per questo motivo bisognerebbe iniziare a calibrare le spese e ottimizzare le risorse.
La Corte dei Conti evidenzia nella relazione che:
"tenuto conto del generale quadro di contenimento degli andamenti di finanza pubblica, il fenomeno è da tenere sotto osservazione, attraverso un continuo e puntuale monitoraggio dei posti di sostegno in deroga e l’implementazione di un sistema di verifica della correttezza dei processi di integrazione e di valutazione degli esiti".
È chiaro quindi che c'è un problema di costi dei docenti che ricoprono gli incarichi, in particolare sulle valutazioni dei fabbisogni annuali.
Ogni supplente annuale ha un costo di trentatremila euro, i docenti invece con incarichi fino al termine dell'attività costano circa venticinquemila euro.
Sono stati spesi circa 137 milioni di euro per le supplenze annuali (nel 2014/2015). Nel 2015/2016 invece il numero dei docenti di sostegno è diminuito per via della legge 107.
Inoltre, le assunzioni straordinarie di prof a tempo indeterminato
ha determinato un’immissione in ruolo dei supplenti ai fini della sola decorrenza giuridica (dal 1° settembre 2015), facendo slittare in avanti quella economica (tra il 1° luglio 2016 e il Io settembre 2016). Tali docenti sono stati, pertanto, retribuiti come supplenti".
La spesa complessiva quindi, secondo Italia Oggi, è di quasi 57 milioni di euro per gli insegnanti che vengono reclutati una volta all'anno, e di quasi 895 milioni di euro per gli insegnanti che lavoreranno fino alla fine delle attività didattiche. La Ragioneria di Stato ha invitato a tenere questa cosa in considerazione.