Con l'avvicinarsi dell'anno scolastico 2024/2025, molti docenti precari si trovano a dover decidere quale sia la strategia migliore per ottenere una supplenza: inviare una Messa a Disposizione (MAD) o rispondere agli interpelli pubblicati dalle scuole?
Proviamo a schiarirvi le idee in questo articolo, spiegando il funzionamento di entrambe le procedure, offrendo una panoramica delle ultime disposizioni normative e fornendo consigli su come massimizzare le opportunità di lavoro.
La scelta tra MAD e interpelli può sembrare complessa, ma in realtà queste due modalità di candidatura non sono in competizione tra loro, bensì complementari. La MAD è una candidatura spontanea che un docente invia alle scuole per segnalare la propria disponibilità a ricoprire incarichi di supplenza. Questo sistema è ormai consolidato e ampiamente utilizzato, da anni, dagli aspiranti docenti per farsi conoscere e ottenere incarichi anche quando non sono inseriti nelle graduatorie ufficiali.
D'altra parte, l'interpello è una procedura nuova e formalizzata, in cui sono le scuole a lanciare una richiesta di personale, pubblicando avvisi mirati sul proprio sito istituzionale e su quello dell'Ufficio Scolastico Regionale. Questa richiesta è rivolta ai candidati che soddisfano specifici requisiti, come il possesso dell'abilitazione o della specializzazione per il sostegno. In sostanza, mentre la MAD è una candidatura attiva del docente, l'interpello rappresenta un'invito da parte dell'istituto.
Quando un istituto scolastico si trova in difficoltà a coprire le cattedre vacanti dopo aver esaurito i reclutamenti dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), deve attivare una serie di passaggi specifici per garantire la copertura delle necessità didattiche.
Il primo passo che l’istituto deve compiere è verificare le disponibilità nelle scuole territorialmente vicine utilizzando la piattaforma SIDI (Sistema Informativo Dell'Istruzione). Questa piattaforma permette di accedere alle graduatorie di istituto delle scuole più prossime e di verificare se ci sono docenti disponibili a coprire le cattedre vacanti. Questa fase è fondamentale poiché, in alcuni casi, la soluzione può essere trovata localmente senza la necessità di pubblicare ulteriori avvisi.
Nel caso in cui anche questo tentativo non produca risultati, l'istituto scolastico è tenuto a pubblicare un interpello. L’interpello è un avviso pubblico che viene divulgato sia sul sito istituzionale dell'istituto (nell’albo online) sia sulla pagina dedicata dell'Ufficio Scolastico Regionale (USR). Questo avviso deve includere informazioni dettagliate, come il numero di cattedre disponibili, la classe di concorso interessata e le date previste per l'inizio e la fine del contratto. La trasparenza in questa comunicazione è essenziale per attrarre candidati idonei e per facilitare una risposta rapida e adeguata da parte degli aspiranti docenti.
Una delle caratteristiche distintive del sistema di interpello è la sua flessibilità. A differenza della MAD, che negli ultimi anni è stata limitata ai docenti non inseriti nelle graduatorie provinciali, l’interpello è aperto anche a chi è già iscritto nelle GPS. Ciò rappresenta un vantaggio significativo per i docenti che, pur essendo iscritti in una provincia, possono rispondere agli interpelli provenienti da altre province su tutto il territorio nazionale. Questo amplia notevolmente le opportunità di ottenere un incarico, superando i confini geografici e consentendo ai candidati di candidarsi anche in aree dove vi è maggiore domanda di personale.
Un aspetto importante da considerare è che, sebbene sia possibile rispondere a un interpello anche senza possedere tutti i requisiti richiesti, la priorità verrà comunque data a coloro che soddisfano le condizioni indicate nell’avviso. Questo significa che, pur essendo possibile candidarsi con titoli parzialmente idonei, i candidati che rispettano pienamente i requisiti avranno maggiori probabilità di essere selezionati.
La gestione efficace della propria candidatura agli interpelli richiede una strategia di monitoraggio attento. L'Ordinanza Ministeriale prevede che ogni avviso pubblicato dagli istituti venga trasmesso all’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) competente, il quale provvede a raccoglierli e pubblicarli sul proprio sito web in una sezione dedicata. Questo permette agli aspiranti docenti di evitare di controllare manualmente i siti di ogni singola scuola, potendo invece fare riferimento al sito dell'UST per la propria provincia di interesse.
Tuttavia, il monitoraggio di più UST può diventare un compito oneroso, soprattutto per chi intende candidarsi in diverse province. Per ottimizzare questo processo, esistono servizi di notifica in tempo reale che avvisano l'utente ogni volta che un nuovo interpello viene pubblicato. Questi servizi possono fare la differenza, permettendo ai candidati di essere tra i primi a rispondere agli avvisi e aumentando così le possibilità di ottenere un incarico.
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È importante tenere presente che l’ordinanza impone delle limitazioni alla partecipazione agli interpelli. In particolare, chi è già assegnatario di un contratto a tempo determinato, anche solo per uno spezzone, non può candidarsi per le posizioni offerte attraverso interpello. Questa regola è stata introdotta per evitare sovrapposizioni di incarichi e per garantire che le supplenze siano distribuite equamente tra i docenti disponibili.
In conclusione, mentre gli interpelli rappresentano un’opportunità preziosa per coloro che cercano una supplenza, è essenziale comprendere bene le dinamiche di questa procedura e monitorare attentamente gli avvisi per non perdere nessuna occasione. Integrando l’uso degli interpelli con l’invio di MAD, i docenti possono massimizzare le loro possibilità di ottenere un incarico, rispondendo sia a richieste specifiche delle scuole sia proponendosi spontaneamente.
Non si tratta di scegliere tra MAD o interpelli, ma piuttosto di sfruttare entrambe le opportunità. La combinazione di una candidatura attiva, tramite l'invio della MAD, e di una risposta pronta agli interpelli pubblicati, rappresenta la strategia più efficace per chi aspira a ottenere una supplenza. Optare per entrambe le soluzioni permette di essere visibili sia alle scuole che cercano attivamente personale sia a quelle che potrebbero prendere in considerazione candidature spontanee.
Questa è anche la strada preferita dalla maggior parte degli aspiranti docenti, che vedono nella doppia candidatura una maggiore sicurezza di essere chiamati per un incarico.
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