Il 31 agosto di 152 anni fa nasceva una donna che avrebbe cambiato per sempre la storia della pedagogia e dell'educazione scolastica, Maria Montessori.
Montessori è stata scienziata, docente universitaria, filantropa, femminista ed una delle prime donne a laurearsi in medicina in Italia. Ci riesce a 26 anni ed inizia presto a dedicarsi al recupero di bambini con problemi psichici.
Nel 1907 a Roma apre la prima Casa dei Bambini, dove applica una nuova concezione di scuola d'infanzia, descritta nel volume "Il metodo della pedagogia scientifica" che verrà tradotto in tutto il mondo. Nel 1913 il New York Tribune la definisce "la donna più interessante d'Europa".
Il suo metodo d'apprendimento è rivoluzionario in un'epoca caratterizzata da conformismo e regole rigide. Le sue idee ludiche e avveniristiche sconvolgono un panorama scolastico ancora impostato sulle punizioni corporali e l'imitazione degli adulti. Montessori seppe invece valorizzare la spontaneità dei bambini.
C'è però un aspetto oscuro nella vita della pedagogista che pochi conoscono: ebbe un figlio da una relazione clandestina, che chiamò Mario.
Il bambino nacque il 10 marzo 1898 dalla relazione con un collega, Giuseppe Montesano, e venne partorito di nascosto perché la madre, essendo nubile, al tempo avrebbe creato uno scandalo.
Il padre era considerato uno dei fondatori della psicologia e della neuropsichiatria infantile italiana. Era anche l’insegnante di psichiatria della madre durante i suoi studi medici. Maria non lo potè allevare in quanto la famiglia di lui faceva molte pressioni, lo affidò a una famiglia che viveva in una fattoria e lo crebbe lontano da pettegolezzi che avrebbero compromesso la sua carriera e la sua vita. Maria andava a trovarlo una volta alla settimana e nel tempo che trascorreva con lui gli insegnava tante cose.
Dopo la morte della sua madre adottiva, Mario, ormai quattordicenne, andò a vivere con la madre naturale, senza mai sapere la verità. Il giovane sapeva di essere il nipote della Montessori.
Quando Mario ha 14 anni Maria, ormai diventata famosa, lo riprende con sè e inizia un idillio: il ragazzo è orgogliosissimo di quella madre e ne diventa il difensore, il paladino, l’uomo di casa.
Questa storia che riguarda il figlio abbandonato e nascosto della Montessori non è presa bene da molti. Infatti l'immagine di pedagogista innovativa e vicina alle esigenze dei bambini cozza irrimediabilmente con la donna che ha, di fatto, abbandonato suo figlio, a prescindere da quali fossero i motivi.
Su blog e social le mamme si chiedono: è giusto che noi ci facciamo mille scrupoli per seguire le indicazioni educative di una persona che invece non se ne è fatti troppi quando si è trattato di far crescere il figlio ad altre persone, nascondendogli persino la sua identità di madre?
La risposta probabilmente sta nel mezzo. Non si può negare l'indiscutibile apporto alla pedagogia che ha fornito Montessori, tuttavia non è il caso di santificarla o mitizzarla poiché anche lei, come del resto altri celebri personaggi della storia, aveva lati e aspetti più critici e problematici; aspetti che vanno certamente contestualizzati rispetto al tempo in cui lei ha vissuto, ma che non possono essere ignoranti nel processo di ricostruzione del suo personaggio, pubblico e privato.