Un commissariamento per risolvere il problema delle nomine a Milano: è quanto successo in questo fine settimana, e riportato dal Corriere della Sera, per accelerare le nomine dei supplenti nel capoluogo lombardo.
A Milano l'ufficio scolastico è guidato dall'ex-ministro dell'istruzione Marco Bussetti, che evidentemente non è riuscito a procedere con speditezza alle nomine dei supplenti.
Per questo motivo tre colleghe di Bussetti, Amanda Ferrario, già collaboratrice stretta dell’ex ministro e preside anche a Milano, Mariastella Fortunato, preside a Pescara, e Antonella Iunti di Perugia hanno passato al setaccio le graduatorie per le scuole di Milano e hanno inviato oltre 600 nomine ad altrettanti supplenti che questa mattina dovrebbero essersi presentati ai presidi e poi in classe.
Per qualcuno però questo provvedimento ha dei fini politici. «La situazione era già sotto controllo, non c’erano le condizioni per mandare gli ispettori a Milano, è stata un’azione strumentale, a fini politici - spiega Massimiliano Sambruna, segretario della Cisl scuola a Milano -. Le nomine sono in corso anche in altre province: non si capisce perché questo intervento solo qui. I ritardi poi nascono dalla scelta del ministero di fare le graduatorie in piena estate».
In realtà quello che con questa mossa Azzolina contesta a Bussetti è di non aver organizzato bene il lavoro e di aver reso impossibile ai funzionari di procedere rapidamente alle nomine.
Dopo le convocazioni che hanno avuto luogo, rimangono però ancora delle cattedre scoperte, ovvero 27 professori di italiano alle superiori, una parte di quelli di inglese (sono complete le altre lingue), di filosofia e di informatica perché le graduatorie dei supplenti sono già vuote.
Venerdì, l’Ufficio regionale aveva completato il monitoraggio: "in Lombardia sono stati assegnati 26.042 posti di supplenza, il 70% del fabbisogno - si legge nel bollettino dell’Usr - l’assegnazione del restante 30% sarà completato entro la prossima settimana. A Milano è stato coperto il 50% con 6.077 assegnazioni. La procedura è stata ovunque rallentata anche a causa delle numerose rinunce". La previsione era e resta "la chiusura delle nomine per mercoledì".