Gli insegnanti in tutta Italia hanno iniziato a presentare domande per la mobilità, ma non tutti riusciranno a spostarsi, come ad esempio i docenti siciliani, molti dei quali sono si sono dovuti trasferire al Nord pur di lavorare.
L'alternativa sarebbe infatti stata quella di rimanere precari, in questo modo invece hanno avuto la possibilità di entrare di ruolo.
A tornare sull'isola sarà infatti un insegnante su cinque, perché non ci saranno abbastanza posti vacanti per via dei pensionamenti o cattedre da coprire.
I posti vuoti sono oltre 700, e quest'anno sono assegnati a supplenti, per tutto l'anno.
A questa cifra, vanno sommati almeno 3300 pensionamenti dal primo settembre, che hanno richiesto gli insegnanti siciliani.
Alcune cattedre verranno probabilmente tagliate per via del calo degli alunni, le altre distribuite tra coloro che vogliono tornare in Sicilia e tra i precari da assumere.
I sindacati hanno recentemente sottoscritto un contratto sulla mobilità. In base a questo, saranno immessi in ruolo circa duemila insegnanti (il 50% delle cattedre vacanti) il 40% sarà per i trasferimenti interprovinciali, infine rimarrà un 10%, destinato a chi vuole cambiare materia (con i titoli richiesti) o istituto scolastico.
Sono circa 8000 gli insegnanti siciliani che ora prestano servizio in Centro o Nord Italia ma, viste le cifre, solo un insegnante su 5 riuscirà a tornare in Sicilia.