Pensionamento negato a migliaia di insegnanti: caos burocratico tra Miur e Inps

Pensionamento negato a migliaia di insegnanti: caos burocratico tra Miur e Inps

Niente pensione a settembre per molti professori, per via di un errore burocratico. Come è possibile?

Il problema riguarda almeno 5000 tra personale ATA e insegnanti, di cui 900 solo nel Lazio.

In questo periodo ogni ufficio scolastico di Roma e altre grandi città è invaso dai lavoratori della scuola, che stanno alimentando molta rabbia e lunghissime file.

Inps e Miur si rimpallano la responsabilità

La causa sembra risiedere in problemi informatici, se fosse così è molto grave, come sostiene la stessa AnnaMaria Santoro, la segretaria Flc-Cgil: per colpa di ciò tantissime persone si sono viste negare il proprio diritto alla pensione.

La storia di Bianca

43 anni di insegnamento, ma nessun diritto alla pensione. È la storia di Bianca Mezzola, prof d'inglese, che non avrebbe, secondo l'Inps, diritto ad andare in pensione a sessantatre anni perché risultano solo 23 anni di contributi, anche se lavora dal 1987.

Lei è purtroppo una delle tante che ha regolarmente fatto domanda, ma il suo stato contributivo è stato oggetto di errori, e ancora oggi ai primi di luglio, non ci sono news a riguardo. 

Addirittura ad alcuni insegnanti risulta che manchino 20 anni di contribuzione.

C'è ad esempio anche il caso di una collaboratrice scolastica di Castelfiorentino. Anche se c'è in questo caso la copertura previdenziale, manca il prospetto di 2 mesi, e per questo motivo non si può erogare la pensione.

Le due mensilità infatti non si possono inserire manualmente, replicano dall'ufficio Inps.

Stress e impazienza degli insegnanti

Gli sportelli sono aperti solo due volte alla settimana, e questo genera ulteriori problemi e nervosismo per gli insegnanti che richiedono informazioni e chiarimenti.

L'assurdo è che l'Inps chiede di documentare lapropria posizione contributiva, quando invece sarebbe già lo Stato a doverlo fare.

I dinieghi per la pensione sono circa 5000 

La banca dati del Ministero dell'Istruzione non è sempre aggiornata dalle scuole (perché gli uffici sono sovraccarichi), e questo genera un problema perché è da lì che l'Insp verifica i requisiti.

Il sistema dei dati non ha dialogo interno, e quindi il problema andrebbe risolto con una verifica sulle domande. 

Il problema dei trasferimenti

Un' altra questione aperta è quella dei trasferimenti, nel senso che per gli insegnanti che dovevano andare in pensione ne sono già stati chiamati altri, facendo già i trasferimenti: ora tornare indietro è complicato. 

A mancare per tantissimi docenti è il ricongiungimento per chi ha lavorato in scuole private, o il riscatto della laurea.

Bussetti rassicura tutti 

Il Ministro dell'Istruzione si dice pronto a risolvere il problema, affermando che in collaborazione con il presidente dell'Inps lo ha già iniziato ad affrontare, partendo da tutte le questioni in sospeso, e l'obiettivo è quello di giungere fino in fondo a ogni questione.


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