La vicenda degli spari in classe contro un’insegnante con una pistola ad aria compressa, avvenuta a metà ottobre, fece scalpore.
La docente fu colpita all’occhio e alla testa da alcuni pallini in gomma mentre stava facendo lezione in classe. L’episodio è stato ripreso da un altro studente, che lo ha diffuso sui social.
Come riporta Il Mattino di Padova, la docente ha deciso di denunciare tutti i 24 studenti di quella classe prima per i reati di lesioni personali, oltraggio e pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori. Ecco le motivazioni: “Lo faccio perché spero non succeda più a nessuno. Il nostro mestiere non può diventare pericoloso e in questo i genitori dovrebbero essere nostri alleati, invece sono totalmente schierati con i figli. C’è chi è andato a parlare direttamente alla preside, senza nemmeno preoccuparsi di me”.
Poi aggiunge: “Come in ogni ambiente di lavoro, c’è anche chi pensa che sia stata io a sbagliare, perché non so tenere a bada la classe. Come se fosse normale venire a scuola con la pistola ad aria compressa”.
La docente espone il suo rammarico: «Ad eccezione di un ragazzo, nessuno è venuto a scusarsi: né tra gli studenti, né tra i genitori. Lo reputo un atteggiamento molto grave. Sono stata abbandonata, ed è una delle ragioni per cui ora mi sento additata. Quando entro a scuola non è più come prima, c’è sempre una certa angoscia».
Come già scritto, la vicenda ha destato sconcerto e immediate prese di posizione. In primis della dirigente scolastica che ha segnalato subito l’accaduto alla Polizia: “Un comportamento che non ha davvero spiegazione. Il fatto è stato inoltre segnalato alla questura e per tutta la classe ora è prevista la formazione di una giornata sul tema dell’educazione civica ed un colloquio con una psicologa”. Successivamente è stato sospeso per 5 giorni lo studente che ha materialmente sparato e per quello che ha ripreso la scena finita poi sui social. Sulla vicenda, è durissimo il commento della direttrice dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto, Carmela Palumbo. “Gesto stupido, ci vuole una punizione esemplare”.
Di questo fatto ne parla anche Concita De Gregorio, nel suo spazio Invece Concita, che ha una spiegazione “semplice” alle tante vicende che vedono la mancanza di rispetto degli alunni nei confronti degli insegnanti: “I genitori sono totalmente schierati coi figli. Il problema è tutto qui. Qualsiasi comportamento di un bambino, di un adolescente, di un ragazzo imita e si adatta all’ambiente che lo circonda, impara e fa quel che vede fare ed è consentito (anche quando non è consentito, misura fin dove lo è nei fatti)“.