Ha lasciato attonita tutta Italia il caso dell'Istituto Matteotti di Pisa dove un gruppo di studenti ha occupato la scuola tra domenica e lunedì, causando innumerevoli danni alla struttura.
La protesta però parte da ben altri presupposti, e questo è senza dubbio un caso di vandalismo ma le proteste dei ragazzi hanno un'origine legittima.
I ragazzi, incappucciati, si sono introdotti nella scuola e hanno danneggiato ogni cosa, rubato pc, ammassato banchi e sedie contro le finestre, addirittura orinato contro i muri.
Una testimonianza video è stata raccolta dalla rete RTV38, che riprende i ragazzi mentre scappano dalle telecamere, e uno di loro dichiara: “Il preside non ci ascolta, che dobbiamo fare?”.
Una rappresentanza del movimento studentesco si è dissociata dai danneggiamenti che sono stati fatti all'istituto Matteotti, mentre altri alunni della scuola hanno aiutato a ripulire l'istituto.
Per riuscire a entrare nell'edificio, il preside ha dovuto chiamare le forze dell'ordine, e ora la polizia sta esaminando i video per risalire all'identità dei vandali, alcuni dei quali già identificati.
In questi giorni in Toscana più di un istituto è stato occupato: il 23 gennaio gli studenti hanno occupato il liceo artistico Russoli e il liceo scientifico Dini.
Anche al Russoli, come al Matteotti, le proteste hanno creato disagi, e anche qui hanno visto per protagonisti studenti con il viso coperto.
Il 22 gennaio invece sono stati occupati il Galilei, il Carducci e il Pacinotti. La scorsa settimana erano stati occupati gli istituti Buonarroti, Santoni, Da Vinci e Fascetti.
Ma perché gli studenti protestano? La richiesta è quella di prestare maggiore attenzione per quanto riguarda l'edilizia scolastica, perché le scuole non sono in sicurezza, ma non solo: si lamentano carenze per quel che riguarda le aule e il materiale didattico.
Le manifestazioni che si sono succedute lo scorso mese hanno colpito tutta la Toscana e in particolare a Pisa, dove una manifestazione del genere non si era ancora vista.
Bisogna però fare attenzione affinché non si cada in episodi di vandalismo perché altrimenti ciò viene strumentalizzato per denigrare le richieste degli studenti.