La famigerata quota 100 potrebbe far andare in pensione in modo anticipato il prossimo settembre almeno 34.000 lavoratori della scuola, tra insegnanti e personale ATA.
I numeri parlano chiaro: se almeno ventimila docenti andranno via a causa della quota 100, altrettanti andranno via per anzianità.
Quest'anno invece sono già trentaduemila le cattedre vacanti, soprattutto di sostegno, perché mancano candidati con i requisiti.
Questi numeri si dovrebbero compensare in futuro con gli abilitati che frequenteranno il corso di specializzazione sostegno e che sosterranno il Concorso Scuola 2019, ma ci vorrà comunque almeno un anno di tempo affinché si “producano” abbastanza abilitati.
La circolare di attuazione per ogni forma di pensionamento anticipata è già stata pubblicata.
Dal 4 al 28 febbraio potrà già essere presentata la domanda.
Secondo Cisl Scuola, saranno almeno trentamila i fuoriusciti dalla scuola pubblica per difficoltà professionali.
Per questo è necessario che i concorsi scuola vengano attivati il prima possibile, per evitare lo svuotamento delle cattedre.
I motivi per cui gli insegnanti lasciano la scuola sono molto simili tra loro: di solito infatti, emerge un'assenza di gratificazione e la poca attenzione che la politica ha verso le problematiche scolastiche.
I sindacati sono molto preoccupati perché si preannuncia un discreto vuoto di organico, ed è in effetti matematicamente impossibile coprire tutte le cattedre per il prossimo anno scolastico.
Per tutti i motivi sopracitati, le scuole cercheranno ancora docenti tramite l'invio della domanda di messa a disposizione, che è ancora il principale strumento usato dagli aspiranti supplenti per candidarsi come insegnanti.