Da settembre si prospetta un nuovo record di supplenze, ci sono infatti almeno 200mila precari in lista d'attesa.
A intervenire questa volta è il sindacato Anief, che chiede che si attivi un canale di reclutamento doppio.
Chi è in attesa di un posto a scuola, può accedere in cinque modi diversi: GM, GMRE, MAD, GI, GAE.
Nel '94 è stato approvato il Testo Unico sulle graduatorie: si pensava infatti a un metodo per far avanzare chi avesse superato un concorso. D'altra parte, bisognava stabilizzare coloro che venivano chiamati come precari per esigenze di bilancio.
Il canale di reclutamento era doppio:
una metà di posti erano destinati a vincitori e idonei del concorso ordinario;
l'altra metà dei posti è riservata a tutto il personale abilitato.
La validità delle graduatorie di merito era per un triennio, o comunque fino al successivo concorso; invece le GAE, graduatorie ad esaurimento, erano aggiornate ogni anno.
Le prime graduatorie sono durate per 10 anni, poi sostituite dalle nuove nel 2012 e nel 2016. Le seconde graduatorie venivano aggiornate ogni 24 mesi e trasformate poi in GAE, e riaperte per due volte agli abilitati all'insegnamento, nel 2008 e nel 2012.
Si pensò nel 2018 di attivare una nuova graduatoria regionale di merito ad esaurimento (GRME).
Oggi invece si promette una graduatoria (GPS) che si andrà a esaurire in un anno, con un concorso straordinario che è riservato ai precari con 36 mesi di servizio, dopo i posti a disposizione da GM e GMRE.
Con le Graduatorie di istituto la situazione è ugualmente critica: sono limitate a una minima scelta numerica da parte dei docenti, e chiuse ai laureati nel 2015. Dopodiché sono state riaperte, ma poi superate dalla messa a disposizione, ovvero i curriculum che i docenti mandano per proporsi per ruoli di supplenza.
Per Marcello Pacifico, presidente Anief, il Ministero dell'Istruzione non dà sufficienti risposte, e nemmeno i sindacati più grandi.
Per Pacifico, “così non si può più andare avanti”. Bisognerebbe esaurire le graduatorie dei vincitori di chi ha vinto gli attuali concorsi, e garantire a chi ha l'abilitazione all'insegnamento di essere assunto dalle graduatorie d'istituto.