La sospensione delle attività didattiche non terminerà a breve, anzi. Per questo iniziano a farsi strada le più svariate ipotesi per recuperare il tempo perduto.
La didattica a distanza è certamente utile, ma da sola non basta a compensare le lezioni in presenza.
Nonostante molti docenti ci mettano molta buona volontà nel preparare le lezioni online, non sempre è così per tutti.
A volte c'è un vero e proprio lassismo, altre volte mancano gli strumenti tecnologici adeguati, come connessione wifi, pc, tablet, webcam.
Inoltre, gli effetti benefici dell'apprendimento in presenza sono maggiori per quelle categorie di studenti più svantaggiati economicamente.
Il primo provvedimento, sicuramente quello da attuare ogni giorno di più, è quello di potenziare sempre più gli strumenti per fare lezioni online.
Sulle pagine del Corriere della Sera Paolo Sestito, presidente Invalsi 2012 – 2013, lancia la proposta di fare una campagna di didattica a distanza tramite la televisione, unico media che è ancora in tutte le case.
Un'altra proposta avanzata è quella di pensare un anno scolastico, il prossimo, più lungo, con partenza dal 1 settembre fino al 30 giugno, dove il primo bimestre si possa dedicare principalmente ad attività di recupero degli alunni.
Al termine di tale periodo, si potrebbe decidere se un alunno abbia ancora debiti formativi da recuperare, o se debba ritornare alla classe precedente.
Un'altra ipotesi è quella di sospendere i test Invalsi, tranne per le quinte superiori, le quali potrebbero fare i test online.
Un esito oltre un certo punteggio, potrebbe diventare una condizione necessaria per ottenere il massimo dei voti alla maturità.
Il test Invalsi potrebbe anche diventare propedeutico all'ammissione dei corsi universitari.