Gli studenti italiani torneranno a scuola il 10 gennaio, come previsto.
La quarta ondata della pandemia non accenna a placarsi ma il governo conferma il calendario scolastico, seppure probabilmente con alcune modifiche per quanto riguarda quarantene e distinzioni tra vaccinati e non nelle classi.
Governatori e sindaci hanno espresso preoccupazione in vista della riapertura delle scuole, dove stanno comunque già arrivando le prime forniture di mascherine ffp2. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha addirittura proposto di rimandare di 20-30 giorni la ripresa delle lezioni in presenza per "raffreddare il contagio".
A chiudere definitivamente le porte alla proposta è però palazzo Chigi, la cui linea - ribadita più volte nei giorni scorsi dal ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi - è quella di tenere aperte le scuole e relegare la didattica a distanza solo alle strette necessità. Proprio per questo, a sette giorni dal rientro in classe, le Regioni provano a mitigare preoccupazioni e necessità lanciando la proposta di eliminare la distinzione - definita "discriminatoria" da più parti, presidi compresi - tra vaccinati e non.
Alle elementari e in prima media, con 4 o più contagi in classe, è prevista una settimana la Dad e la quarantena per tutti gli alunni della classe, oltre al tampone, necessario solo per i non vaccinati, se quelli con copertura vaccinale non hanno sintomi.
Sotto questa soglia è prevista l'autosorveglianza per tutti e la raccomandazione di indossare la mascherina Ffp2, oltre a quella di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti da quelli familiari. È quanto prevede la bozza delle Regioni, che i governatori oggi discuteranno per avanzare la proposta al governo. La raccomandazione "razionale" delle Regioni è quella di prevedere questa misura in vista di una copertura vaccinale alta (70%) con contatti a basso rischio e di tenere conto dell'andamento epidemiologico e in particolare della variante omicron.
"L'intenzione del governo è di riaprire le scuole, il 10 gennaio, e riaprirle favorendo il più possibile la didattica in presenza. Il fatto che il 74% dei ragazzi tra 12 e 19 anni si è vaccinato, ci mette di fronte e a un quadro migliore rispetto a qualche settimana fa. L'unica riflessione che resta aperta è sul meccanismo delle quarantene per cercare di limitare al minimo la didattica a distanza". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa durante una visita all'ospedale covid di Sanremo.