La firma di governo e sindacati sul contratto scuola 2019-2021 è finalmente arrivata. Un accordo atteso da quattro anni e in discussione da almeno 10 mesi, che riguarderà 1,2 milioni di lavoratori tra docenti (850mila) e personale Ata.
Il primo aumento arriverà in busta paga nel mese di dicembre e sarà in media di 100 euro lordi. La seconda tranche arriverà all’inizio del nuovo anno con una crescita fino a 123 euro lordi mensili.
L’accordo è reso possibile dallo stanziamento di 2,21 miliardi che, oltre agli aumenti contrattuali, serviranno per erogare entro dicembre gli arretrati che potranno arrivare fino a una quota di 3mila euro.
A questo vanno aggiunti gli 89 milioni di euro destinati alla “retribuzione professionale docenti” e i 100 milioni per “la componente fissa della retribuzione accessoria del personale docente e Ata”.
Infine, c’è l’impegno a reperire nuove risorse nella manovra di bilancio 2023.
L’intesa arriva dopo 7 ore di negoziazioni tra il ministero, i sindacati e Antonio Naddeo, presidente dell’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni).
Soddisfatti i segretari Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Rua, Snals e Gilda, per i quali si tratta di “un passo avanti nella direzione giusta, arrivato superando le difficoltà che si stavano registrando sul tema delle risorse”.
L’aumento a doppia cifra era infatti l’obiettivo dei sindacati sin dalla scorsa estate anche se non va in alcun modo a risolvere la differenza di stipendi tra i lavoratori della scuola italiani e i colleghi europei.
“Abbiamo dato un primo segnale concreto sul tema delle retribuzioni, fondamentale per rivalorizzare e restituire autorevolezza alla figura del docente – ha commentato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – Si tratta di un primo passo ma è stato ottenuto nel difficile contesto della crisi energetica: per noi è un importante segnale politico di svolta rispetto al passato”.
“L’accordo corrisponde alla volontà del governo di effettuare un forte investimento nella formazione e nell’istruzione dei giovani, essenziale per un paese avanzato che voglia competere tra le moderne economie della conoscenza. È un risultato importante frutto dello spirito di collaborazione avviato dal governo con le parti sociali e che ci auguriamo possa raggiungere in futuro ulteriori importanti obiettivi” sono invece le parole del premier Giorgia Meloni.
Questo il pdf dell’accordo firmato.