Ritorno scuola: l'ipotesi della didattica mista è scartata

di: Alberto Murzia - 21/05/2020

"Il governo accompagnerà il ritorno a scuola in sicurezza e considerate le condizioni determinate dall' evoluzione epidemiologica". È quanto ha affermato la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina in audizione oggi alla Camera. Anche il premier Giuseppe Conte nell'informativa di oggi sul Covid-19 alle Camere ha specificato che “la gestione del rientro a scuola a settembre comporterà ingenti costi di organizzazione e le scorse settimane ci hanno mostrato l'importanza di aumentare la digitalizzazione dei nostri istituti e della nostra didattica”.

Per questo motivo, verrà stanziato 1 miliardo e 450 milioni di euro in due anni a beneficio della scuola.

"Voglio rassicurare i dirigenti scolastici preoccupati per le responsabilità:stiamo lavorando per fare sì che non ricada tutto su loro spalle, ci saranno regole chiare e flessibili" ha ricordato la Ministra.

Come funzioneranno le prove di maturità

L'esame di Stato prenderà il via il prossimo 17 giugno per gli studenti interni, e la Ministra continua a difendere la scelta di farlo svolgere in presenza e non online. "La scelta di effettuare la Maturità 2020 in presenza, sulla base delle indicazioni delle autorità sanitarie e con opportuni protocolli di sicurezza a tutela della salute di studenti e personale coinvolto, è stata compiuta con il chiaro intento di salvaguardare l'aspetto psicologico ed emotivo dell'esame stesso, perché ogni studente potesse in un certo senso concludere il suo percorso nella scuola superiore, non soltanto come mero risultato di un apprendimento consolidato ai fini dell'acquisizione di un titolo, ma piuttosto come un necessario passaggio evolutivo nel suo cammino verso la vita adulta, nella difficile situazione emergenziale vissuta", ha sottolineato la ministra. La quale ha anche precisato che "la prova (composta dal maxi colloquio orale) varrà fino ad un massimo di 40 punti, mentre il credito scolastico è attribuito fino ad un massimo di 60 punti di cui 18 per la classe terza, 20 per la classe quarta e 22 per la classe quinta"

L'evoluzione del virus deciderà la riapertura delle scuole

Per il vero e proprio ritorno a scuola, tutto dipenderà dall'andamento dei contagi. Se permane il calo che sta avvenendo, si potrà rientrare in classe.

L'ipotesi della didattica mista, cioè prevedere la formazione di metà alunni in aula e metà con didattica a distanza, è stata scartata. Tecnicamente non è fattibile perché tra l’altro richiederebbe una infrastruttura che le scuole non hanno, senza poi contare la difficoltà per i professori e gli studenti nel doversi relazione con persone in presenza e in collegamento.