Non si arresterà neanche quest'anno l'ondata di supplenti convocati dalle scuole per supplire ai tanti posti vacanti. Sono infatti almeno 140mila gli insegnanti che serviranno nelle scuole italiane il prossimo anno scolastico.
La proposta di questo governo per salvare i precari è un percorso abilitante speciale (PAS) per quei docenti che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio presso le istituzioni scolastiche.
La procedura sarà chiarita domani, quando il Miur completerà le trattative con i sindacati in merito.
Nel frattempo, in tanti stanno aspettando sia il concorso per infanzia e primaria sia per medie e superiori.
Gli abilitati per questi concorsi però non si avranno prima dell'anno scolastico 2020/2021, e questo comporterà ovviamente un altro massiccio ricorso ai supplenti, perché molte classi di concorso, specialmente a Nord, sono esaurite, e si aggiungerà anche il ricorso alla quota 100, per il quale molti docenti andranno in pensione.
Questo provocherà un discreto incremento del ricorso ai docenti precari.
La Corte dei Conti ha redatto un rapporto inerente le cattedre a tempo determinato.
Nell'anno scolastico 2018/2019, le convocazioni di supplenti a tempo determinato si sono attestate a 163mila, di queste 36.000 con contratto annuale fino al 31 agosto, e circa 127.000 fino al 30 giugno.
A mancare sono soprattutto tantissimi docenti abilitati al sostegno, perché per molto tempo non sono stati erogati corsi ad hoc che permettessero agli aspiranti di conseguire l'abilitazione.
In questo modo, negli ultimi anni si è fatto ricorso in maniera indiscriminata ai supplenti per coprire anche le cattedre sul sostegno, anche se non sempre gli interessati avevano i necessari requisiti.
L'altro motivo sta nel fatto che, come già detto, molte classi di concorso sono esaurite, e non si riescono a trovare sufficienti insegnanti abilitati.