Nel primo giorno di scuola in Alto Adige ben venti persone tra docenti e personale Ata si sono dimesse nella scuola in lingua tedesca, e altri 58 dipendenti sono stati sospesi. Il motivo è l'avversione dei lavoratori al Green pass, obbligatorio per i dipendenti scolastici.
I docenti non erano in possesso della certificazione verde, necessaria per poter esercitare la professione. Sigrun Falkensteiner, direttrice della scuola di lingua tedesca in Provincia di Bolzano, ha dichiarato: «Ci dispiace per ogni singola persona, ma parliamo di numeri gestibili che ci consentono di garantire la didattica». Nella scuola in lingua italiana, al momento, risultano essere poche le persone che si sono licenziate, e circa 6 quelle sospese. L’ordinanza del governatore Arno Kompatscher non prevede il Green pass per la mensa scolastica e nemmeno per le attività sportive o culturali durante l’orario di insegnamento in strutture sportive esterne o in luoghi culturali, questo purché la struttura sia utilizzata esclusivamente dalla classe.
La provincia autonoma di Bolzano è stata la prima a ricominciare le lezioni questo 6 settembre dopo lo stop estivo. Un banco di prova importante, perché avviene proprio nella zona d’Italia con il più basso tasso di vaccinati: al 3 settembre, solo il 63% del personale scolastico risultava vaccinato, ben 30 punti in meno rispetto alla media nazionale. Il vaccino è difficilmente accettato soprattutto nel gruppo linguistico tedesco e nelle valli. Anche tra gli studenti le cose non vanno meglio: gli ultimi dati Gimbe parlano di un 62% di ragazzi nella fascia 12-19 anni che non ha ricevuto nessuna dose, contro una media nazionale del 46,9%.