"Ad oggi i docenti assenti perché positivi o in quarantena sono rispettivamente il 3,6% e il 2,4%, quindi nel complesso un 6%”. Sono i dati che il Ministro Patrizio Bianchi ha fornito in conferenza stampa il 10 gennaio a proposito del rientro in classe. I problemi di assenze del personale docente sono costanti in questi primi giorni dopo il rientro dalle vacanze natalizie, tanto che i presidi chiamano anche gli studenti universitari per le supplenze.
Non si tratta di un’iniziativa isolata ma diffusa in tutta Italia, e già avviata a metà dicembre, da quanto è entrato in vigore l’obbligo vaccinale per gli insegnanti, per far fronte alle tante cattedre scoperte e alle graduatorie dei supplenti già esaurite.
I dirigenti scolastici hanno quindi iniziato a contattare i supplenti tramite messa a disposizione: con la prospettiva di molti insegnanti assenti a gennaio perché in quarantena o senza green pass, positivi sempre in aumento, diventa una necessità arruolare gli studenti universitari.
Lo sanno bene ad esempio, le scuole di Viareggio, come scrive La Nazione: “Quella di coinvolgere l’università è un’iniziativa che ha preso la dirigente – osserva il direttore dell’Ufficio Scolastico Donatella Buonriposi – però il problema c’è. Bisogna considerare che in ogni istituto mancano in media tra i 15 e i 20 docenti, ma è una difficoltà che avevamo previsto dal momento che il personale supplente è più o meno sempre lo stesso. E non bisogna dimenticare che, a volte, anche nel personale non tutti hanno il green pass, e bisogna che lo abbiano altrimenti non insegnano. Per questo la situazione è di difficoltà generalizzata nel trovare supplenti".
Se si aggiunge anche che il personale covid può andare quarantena in questo periodo, allora diventa davvero impossibile non pensare a soluzioni come gli universitari in cattedra: “Anche questo non è un problema isolato: direi che al momento tutti i contratti possono essere rifatti, ma ripeto: il problema è sempre trovare le persone, perché i docenti assunti con i contratti Covid, che vanno a tappare le carenze di personale, a loro volta si ammalano e vanno in quarantena", prosegue Buonriposi.
Per queste ragioni inviare ora la messa a disposizione fa aumentare le possibilità di contatto da parte delle scuole.