Dopo tre anni di maturità rivisitata, dal 2023 si tornerà alla normalità. È l’annuncio che il ministro all’Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara ha fatto in un’intervista a La Stampa.
Tornerà quindi la forma completa di due prove scritte, di Italiano e specifica di Indirizzo, e prova orale. Qualcosa di simile a quanto visto, però in forma semplificata, nello scorso giugno dopo due anni senza scritti. Per i dettagli del colloquio arriverà invece una circolare nelle prossime settimane.
“Prima di decidere ho sentito esperti e addetti ai lavori. Alla fine è parsa la soluzione più ragionevole” ha spiegato il ministro.
Le modalità di scritto e orale però conterranno qualche novità, secondo le volontà di Valditara.
“Il colloquio interdisciplinare poi dovrà verificare la capacità degli studenti di fare collegamenti tra le materie. Non deve esserci l’interrogazione in italiano, in greco o in matematica”.
Per quanto riguarda la prova scritta invece “ci saranno tracce che premieranno la lettura di libri e giornali. Il mio invito ai ragazzi è quello di partecipare e ad essere informati sulla vita pubblica”.
L’ultimo effetto della pandemia sembra dunque alle spalle per la scuola, ma per Valditara gli strascichi ancora si vedono: “L’aumento del bullismo, uno smarrimento di molti giovani che si trovano più in crisi nell’affrontare il percorso scolastico. Mi riferisco alla sempre più accentuata assenza di socializzazione”.
Infine il Ministro ha rilasciato un commento sulle occupazioni studentesche che hanno raggiunto livelli molto alti in questo autunno: “Per me vale il principio del chi rompe, paga. Se ci sono dei danni questi danni vanno perseguiti innanzitutto civilmente. Ci vuole un patto di legalità che renda responsabili le famiglie o gli studenti, quando maggiorenni, per i danni compiuti“.