Hai sempre sognato di entrare in classe, armato di libri e pazienza, e diventare l’insegnante che lascia un segno positivo nei cuori (e nei quaderni) dei tuoi studenti? Allora sei nel posto giusto!
Diventare insegnante in Italia non è proprio una passeggiata, ma con un pizzico di determinazione e qualche consiglio pratico, puoi farcela. Segui questa guida per scoprire tutto ciò che devi sapere!
Per prima cosa, dovrai avere il giusto titolo di studio. Ecco cosa serve a seconda del tipo di scuola in cui vorresti insegnare:
Scuola dell'infanzia e primaria: laurea in Scienze della Formazione Primaria o un diploma magistrale (a patto che sia stato preso entro il 2001/2002). Insomma, roba da veri pionieri della lavagna!
Scuola secondaria di primo e secondo grado: qui le cose si fanno più serie! Ti serve una laurea magistrale o specialistica legata alla materia che vorresti insegnare. Non dimenticare il nuovo percorso abilitante di 60 CFU: è una specie di pacchetto “super-poteri del docente” che include formazione e tirocini.
Buono a sapersi: Se hai preso i famosi 24 CFU entro ottobre 2022, sono ancora validi per accedere ai concorsi fino alla fine del 2024. Poi dovrai passare ai nuovi 60 CFU.
Le classi di concorso sono il passaporto per insegnare una determinata materia. Ogni laurea corrisponde a una o più classi di concorso, quindi, prima di buttarti nell’avventura, controlla qual è la tua!
Basta andare sul sito classidiconcorso.it o sul sito del Ministero dell’Istruzione. Troverai la tua corrispondenza perfetta: magari è matematica, storia o persino educazione fisica!
Se vuoi trasformarti in un “super-docente” di ruolo, l’abilitazione è la chiave. Ecco come fare:
Concorso pubblico: è la porta d’ingresso ufficiale. Ti iscrivi, affronti qualche prova scritta e orale, e dimostri a tutti che hai la stoffa. E ricordati: ora ti serve il nuovo percorso di 60 CFU per partecipare.
Specializzazione sul sostegno: se hai un cuore d’oro e ami aiutare chi ha bisogno, questa abilitazione fa per te. Dovrai superare un corso speciale per insegnare a studenti con disabilità o bisogni educativi speciali.
Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e le Graduatorie di Istituto sono il tuo biglietto per fare esperienza e scalare la classifica degli aspiranti insegnanti. Ecco come funzionano:
GPS: aggiornate ogni due anni, sono l’ideale per chi vuole un incarico lungo, fino alla fine dell’anno scolastico. Se hai i 60 CFU o i 24 CFU (fino al 2024), puoi inserirti e aspettare la tua chiamata.
Graduatorie di Istituto: perfette per chi è disponibile anche per supplenze brevi. Le scuole utilizzano queste graduatorie per trovare velocemente un sostituto quando un insegnante è assente.
Gli interpelli sono una vera e propria “chiamata alle armi” per i supplenti. Quando le graduatorie sono esaurite, le scuole cercano docenti disponibili tramite interpelli pubblicati sui loro siti o sugli Uffici Scolastici. Insomma, se vedi un interpello, è un po’ come il “SOS” del mondo scuola: invia la tua candidatura e dimostra che sei pronto a entrare in azione.
👉 ATTIVA IL SERVIZIO NOTIFICHE INTERPELLI
Ecco il colpo di scena: la Messa a Disposizione (MAD). È una candidatura che puoi inviare spontaneamente alle scuole per dire: “Eccomi, sono qui e sono pronto a insegnare!” Attualmente è usata soprattutto per coprire supplenze brevi, soprattutto nelle scuole dell’infanzia e primaria. Con la MAD, anche se non sei in graduatoria, puoi trovare un’opportunità. Basta scegliere le scuole giuste e preparare un curriculum che colpisca!
Vuoi davvero fare colpo? Aggiungi delle certificazioni al tuo curriculum. Ecco quelle che potrebbero darti una marcia in più:
Lingue (B2, C1, C2): non solo per insegnare lingue straniere, ma anche per essere più competitivo in ambito CLIL.
Certificazioni informatiche (ICDL, EIPASS): ormai la tecnologia è ovunque e queste certificazioni ti danno punti extra.
Specializzazione sul sostegno: se vuoi davvero fare la differenza e ci tieni all’inclusione, questa abilitazione è richiestissima.
Per diventare insegnante di ruolo, il concorso è l’occasione da non perdere. Ecco come funziona:
Requisiti: per partecipare, ti servono il titolo di laurea appropriato e i 60 CFU (oppure i 24 CFU fino al 2024). Prepara i libri e metti in moto la mente!
Prove d’esame: i concorsi prevedono prove scritte e orali in cui dimostri tutte le tue conoscenze e capacità didattiche. Insomma, è il momento di brillare!
Anno di prova: una volta superato il concorso, ti aspetta un anno di prova, durante il quale potrai dimostrare che sei davvero pronto per restare in cattedra.
Fare l’insegnante è una missione. Vuoi essere quel professore che ispira, motiva e lascia un segno? Ecco alcuni dei vantaggi:
Stabilità lavorativa: dopo il ruolo, hai un posto sicuro (e un pubblico fisso di studenti!).
Soddisfazione personale: insegnare è un’avventura che arricchisce sia te che i tuoi studenti.
Crescita e aggiornamento: l’insegnamento ti permette di crescere continuamente, partecipare a corsi di aggiornamento e magari un giorno diventare dirigente scolastico.
Ecco qua! Diventare insegnante in Italia è una strada con tanti passaggi, ma piena di soddisfazioni. Che tu voglia fare supplenze o puntare a una cattedra fissa, ogni passo è un’occasione per costruire il tuo futuro. Sei pronto a entrare in classe e iniziare quest’avventura? Dai, forza! I tuoi futuri studenti non vedono l’ora di incontrarti!