Compiti per casa: favorevoli o contrari? I pro e i contro

Compiti per casa: favorevoli o contrari? I pro e i contro
Parlare di compiti per casa, riapre un’antica vulnus, una diatriba che ancora ora resta aperta. La scuola, ormai, è stata letteralmente investita da una serie di leggi, come la 107, e dai nuovi processi digitali. Per questo, molti si chiedono se i compiti per casa debbano seguire i vecchi metodi o se anche questi debbano essere rivisti per risultare ‘al passo con i tempi’. L’unica cosa che sembra certa è che sia un tema particolarmente spinoso e che riguardi milioni di italiani: docenti, alunni e genitori. Il problema non è tanto capire se debbano essere assegnati o meno, ma il fatto che bisogna focalizzare l’attenzione su compiti per casa che destino interesse e che stimolino l’apprendimento. A volte il ragazzo che affronta il compito assegnato crede che lo stesso sia banale e poco significativo. Molti sono gli aspetti dibattuti a riguardo. Per questo, abbiamo deciso di sintetizzarli, anche dopo una nostra indagine diretta, realizzata tra professori. Ecco quindi la nostra ricerca sui compiti a casa pro e contro.

Compiti a casa pro e contro. Ecco i pro:

  • Offrono una continuità didattica che non può essere scissa. Gli studenti, tornando a casa, dovranno imparare i concetti base e avranno poi la scelta, in base ai loro interessi, di approfondire determinate materie.
  • Gli studenti hanno bisogno di metabolizzare un argomento. Inoltre, lo studio in casa e da soli li porta ad essere autonomi, elemento fondamentale in ambito lavorativo (il problem solving).
  • I compiti per casa vengono assegnati non solo per esercitarsi, ma anche per porsi nuovi interrogativi, andando oltre a ciò che imparano. Quindi, stimolano la curiosità e portano alla conoscenza di nuove cose.

Compiti a casa pro e contro. Ecco i contro:

  • Gli studenti svolgendo a casa i compiti spesso hanno la tendenza ad imparare a memoria, senza capire nulla. Si tratta di un’arte robotica fine a se stessa. Inoltre le nozioni apprese verranno in breve tempo dimenticate. Studiare in latino significa anche amare e lo studio deve essere un atto d’amore in cui si percepisce sempre quella necessità di apprendere. Non deve essere percepito come un ordine.
  • Non bisogna studiare molte cose e male, ma poche e molto bene. Questo servirà anche nella realtà lavorativa: essere molto specializzati in un settore potrebbe risultare la chiave vincente.
  • Non tutti gli studenti si trovano sullo stesso livello. Per alcuni i compiti per casa risultano più difficili, per altri, invece, banali. Inoltre, bisogna considerare il supporto della famiglia: ovvero non tutti possono essere seguiti. Quindi, la soluzione auspicabile sarebbe uno studio più personalizzato possibile o comunque fornire un valido metodo di studio. Non soltanto assegnare i compiti da fare a casa.
  • Fare i compiti a casa, soprattutto se sono tanti al giorno, significa precludersi tutte quelle attività (sport, arte e musica) che contribuiscono a formare la personalità dello studente. Non si vogliono studenti chiusi in casa tutto il giorno senza avere la possibilità di vedere ciò che c’è fuori.
E voi da che parte state: siete pro o contro i compiti a casa?


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