Nuovo anno scolastico: previste 150mila supplenze, la metà per il sostegno. Chiamate da GPS e MAD.

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Se nemmeno i posti concessi dal Ministero Economia e Finanze per le immissioni in ruolo dei docenti vengono sfruttati dal Miur, è inevitabile avviarsi verso un ulteriore anno scolastico all’insegna delle supplenze. 

Dei 94mila posti autorizzati non più della metà diventeranno contratti a tempo indeterminato, secondo la previsione dei sindacati di cui vi avevano parlato in questo articolo e che ricalca la situazione degli scorsi anni.

Per settembre si va dunque verso le 150mila supplenze, decise dalle graduatorie GPS o dalla Messa a Disposizione qualora gli istituti non trovino disponibilità immediata dalle prime.

E manca alla quota l’organico covid, per il momento non confermato nonostante le richieste dei sindacati. Sarà la situazione sanitaria del prossimo autunno a far muovere le decisioni del nuovo governo.  

I motivi della mancanza di docenti 

L'anno del concorsone non ha portato gli effetti sperati. A cominciare dall’assenza di candidati in moltissime graduatorie, specialmente al Nord. Come in Lombardia, dove a fronte di 22mila posti autorizzati sono tante le graduatorie sguarnite di candidati.

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L’alto numero di bocciati derivato dai complicati test scritti poi, ha sì “scremato” il numero di promossi, portandolo verso una percentuale voluta dal Ministero, ma lo ha fatto indistintamente, lasciando così scoperte tante classi in cui il numero di partecipanti era già minimo.  

Inoltre, nonostante i concorsi ordinari siano stati portati a termine in molte regioni si registrano i soliti ritardi nella pubblicazione delle graduatorie di merito e non sarà facile concludere entro i primi di settembre. 

I problemi del sostegno in Italia

Per risolvere l’assenza di docenti di ruolo per quanto riguarda il sostegno è stata confermata l’assegnazione della cattedra da GPS prima fascia, ma i numeri restano inferiori rispetto alle necessità. 

Secondo le stime sindacali, saranno almeno 65mila i docenti che aiuteranno gli alunni con disabilità senza un contratto a tempo determinato. 

I problemi del sostegno nell’istruzione italiana li avevamo già analizzati nel dettaglio in questo articolo.


 


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