"La precarietà inizialmente conviene allo Stato perché consente importanti risparmi ma allunga si dimostra un chiaro danno all’erario” ha commentato Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, alla luce dei dati diffusi dal Miur sul numero di supplenti nel 2022.
“Questo anche per la chiara violazione delle norme comunitarie sulla parità di trattamento tra personale a tempo determinato e indeterminato. Bisogna finirla con questi abusi: serve un piano straordinario di assunzioni e di risarcimenti nei tribunali”.
Il riferimento è anche alla carta del docente, quel bonus da 500 euro per anni riconosciuto solo ai docenti di ruolo. Una sentenza della Corte di Giustizia europea ha ribaltato la situazione e sono così partite le class action per ottenere rimborsi che possono arrivare fino a 2.500 euro per ogni ricorrente.
"A rendere ancora più pesante la situazione della supplentite scolastica – ha aggiunto Pacifico - è il fatto che i precari non possono ottenere gli scatti di anzianità, previsti invece per il personale di ruolo. Solo il 20% di essi poi, ha le mensilità estive di luglio e agosto retribuite".
La soluzione prospettata da Anief è quella della stabilizzazione dei precari attraverso la reintroduzione del doppio canale di reclutamento; quindi, concorsi a cattedra insieme a procedure per soli titoli. Questo anche per rispettare l'obiettivo del PNRR di assunzione di 70 mila docenti entro il prossimo anno, senza deroghe.