È diventato avvocato a 82 anni. Michele Campanile ha giurato in Corte d'Assise a Foggia, chiudendo così un cerchio che aveva aperto molti decenni fa: aveva una laurea in Giurisprudenza - conseguita a Camerino 57 anni fa - ma le necessità l'avevano portato a fare tutt'altro, nella vita. Campanile, volto scavato e capelli lunghi bianchi, raccolti e fermati sulla nuca in occasione del giuramento, è infatti stato professore di storia e filosofia al liceo classico di Monte Sant'Angelo per più di 40 anni: ha cominciato a insegnare nel 1966, è andato in pensione nel 2007, e solo allora ha pensato di tornare al vecchio amore, quello per il diritto.
"Avevo famiglia – ha raccontato Campanile a Repubblica – e avevo bisogno di lavoro. Appena laureato ho conseguito l'abilitazione in filosofia e storia e così mi sono messo a insegnare fino al 2007, poi una volta in pensione sono tornato alla giurisprudenza".
Non è (per fortuna) la storia di una laurea conseguita in tempo record, né il racconto di un riconoscimento ottenuto privandosi di cose fondamentali come sonno, tempo libero e salute. Campanile è tornato alla passione che aveva abbandonato per il lavoro con il solo scopo di chiudere un cerchio e di aiutare gli ultimi. L'ex docente ha infatti sottolineato di avere già una pensione per vivere e di voler esercitare la professione per aiutare chi non può pagare.
Senza la necessità di mantenere la famiglia, Campanile ha potuto riaprire i libri, dedicando a loro il suo tempo libero. Alla stampa ha spiegato di aver dovuto fare i conti con gli anni passati lontano dagli studi. "Un vero e proprio sacrificio, ma ho rivissuto gli anni della gioventù e questo è stato bello" ha sottolineato. Il praticantato lo ha esercitato in uno studio di avvocati e poi è arrivato all'esame di riabilitazione per diventare legale, poi superato alla Corte d'Appello di Bari.
Ad assistere al giuramento c'erano la moglie Rosa, le figlie e i nipoti. Adesso, "Voglio aiutare la gente. Ho una pensione, posso vivere con quella e per il resto voglio prestare assistenza a chi non può permettersi un avvocato. Non mi illudo di avere una grande clientela, ma voglio aprire uno studio con mia figlia Luigia che già lavora a Bologna e gli anni che mi restano voglio dedicarli a chi ha bisogno e alla professione. Voglio soprattutto essere d'aiuto per la gente della strada".