“Siamo in presenza di una riduzione drammatica degli studenti, una situazione che in precedenza aveva bloccato il turn over. Ma non toglieremo nulla alla scuola. Mantenere il budget è già una conquista, lo stiamo facendo e lo faremo in futuro”.
Sono le parole del ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto al Festival dell’economia di Torino per la presentazione del libro “La scuola bloccata” dell’economista Andrea Gavosto.
Bianchi ha anzi sottolineato i nuovi investimenti e assunzioni che arriveranno nella scuola, anche e soprattutto grazie ai finanziamenti del Pnrr.
“Stiamo riportando la scuola al centro dell’attenzione, in passato tutto le questioni scolastiche erano considerate marginali. Noi stiamo mettendo nella scuola 17,5 miliardi, i fondi del Pnrr, che stiamo investendo fino all’ultimo centesimo”.
“Lo scorso anno abbiamo assunto 57.100 insegnanti, quest’anno saranno 63.000 e poi 70.000 entro il 2024. Questo governo sta facendo un numero di assunzioni mai viste prima”.
Riguardo agli investimenti da Pnrr questi saranno distribuiti tra le infrastrutture scolastiche (10 miliardi), 2 miliardi per la digitalizzazione e il resto tra la formazione degli allievi e il recupero della dispersione scolastica, elevata ma molto diversa nel paese: “abbiamo zone al di sotto della media europea, ma altre tre volte sopra”. Il riferimento è alle disparità tra nord e sud Italia.
Poi un commento sullo sciopero nazionale di ieri: “Capisco perfettamente la posizione del sindacato sul rinnovo del contratto, per il quale comunque abbiamo messo 300 milioni in più, capisco meno la posizione sulla riforma del reclutamento”: