“La dislessia non è solo deficit ma anche capacità d’innovazione e creatività”. La ricerca di Cambridge sull’evoluzione della razza umana.

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“Considerare la dislessia solamente come un deficit è una visione miope”. A dirlo è uno studio dell’Università di Cambridge sul disturbo dislessico, cioè la difficoltà nella lettura e comprensione di un testo.

“La mente dislessica è invece il frutto di una specializzazione dell’evoluzione umana, che ha portato alcune persone ad avere un cervello più adatto all’innovazione e all’esplorazione”.

La scuola attuale invece non sembra in grado di dar valore a questa “specialità” e diversità, con i bambini dislessici (circa il 5% del totale in Italia) così incapaci di sviluppare appieno il loro potenziale.

Helen Taylor, ricercatrice di Cambridge sostenitrice della tesi, sostiene che: “se nell’evoluzione umana la percentuale di dislessici è rimasta alta, può significare che quel tipo di mente abbia una sua importanza, così abbiamo iniziato a chiederci in cosa eccelle quella mente”.

Le abilità dei dislessici 

Visione d’insieme - I dislessici hanno una maggiore abilità nella visione d’insieme rispetto al dettaglio. Sono quindi più veloci nel riconoscere analogie, schemi ricorrenti e le cosiddette figure impossibili: figure che hanno senso a livello locale ma non se viste nel loro insieme. 

Creatività - Quando acquisiscono una nuova conoscenza sono più abili nell’integrarla con altri concetti, anche lontani. La creatività ne guadagna. 

Collegamenti - La connettività nei neuroni è più accentuata tra i dislessici. Questo favorisce la creazione di collegamenti e l’innovazione.

Soluzioni originali - I dislessici sono più portati a trovare il numero più alto di soluzioni possibili ad un problema, senza ricorrere all’idea convenzionale. 

L’evoluzione umana 

Quello che spiega ancora Helen Taylor è che l'Homo sapiens, come ogni altra specie animale, si è trovato ad affrontare il dilemma dell’adattamento e dell’evoluzione.

Il dubbio era tra sfruttare le risorse a disposizione o cercare nuove possibilità in ambienti ignoti. Come risposta, la nostra specie ha optato per un adattamento di gruppo, specializzando le menti.

“Una parte di Homo sapiens ha sviluppato un cervello ottimale per lo sfruttamento del già acquisito, un’altra ha avuto in dotazione un cervello portato alla novità”. 

Personaggi Famosi con dislessia 

Questa teoria spiegherebbe perché le persone dislessiche tendano a distinguersi in professioni legate all’esplorazione di idee e alla previsione di tendenze a lungo termine, come nell’arte o nell’imprenditoria. 

Lunga è infatti la lista di persone famose affette da problemi di questo tipo ad avere avuto enorme successo. Tra le altre Leonardo Da Vinci, Albert Einstein, Carlo Magno, Napoleone Bonaparte, George Washington Winston Churchill, Pablo Picasso, Muhammad Ali, Bill Gates, Richard Branson, Tom Cruise, Noel Gallagher... 


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