Clamoroso dietrofront sulla DAD: le regole rimangono invariate

Clamoroso dietrofront sulla DAD: le regole rimangono invariate

Drastica retromarcia in tema covid e quarantene a scuola. È il quotidiano "La Repubblica" a spiegare che i ministeri alla Salute e all'Istruzione hanno firmato, lunedì sera, un atto ufficiale nel quale si annunciava il cambiamento delle regole sulla scuola introdotte il 3 novembre. A quel punto bastava un caso in una classe per mandare tutti i bambini in quarantena, vaccinati e non. In questo modo sarebbe tornata a diffondersi la Dad.

Martedì invece, dopo l'intervento del premier Mario Draghi, c'è stata la marcia indietro. In una nuova circolare si è spiegato che, grazie all'aiuto della struttura commissariale, "potrà essere mantenuto il programma di testing" previsto all'inizio di novembre". E quindi l'atto di lunedì non è più valido, se c'è un caso e tutti gli alunni sono negativi, le lezioni continuano. Se i casi sono due vanno a casa gli studenti non vaccinati, se sono tre o più, invece, tutta la classe finisce in Dad. Ecco quindi le regole al momento in vigore. Bisogna ricordare che le Asl possono comunque prendere sempre provvedimenti specifici in base alle singole situazioni.

Il dirigente scolastico

Nelle indicazioni del 3 novembre si spiega che se la Asl non può intervenire tempestivamente, è il dirigente scolastico che "in via eccezionale ed urgente" può sospendere temporaneamente le attività didattiche e avviare le misure del protocollo. I destinatari sono gli insegnanti e le famiglie degli alunni che sono stati a contatto con il caso confermato 48 ore prima dei sintomi o dell'esecuzione del test (se il caso è asintomatico). Poi interviene la Asl, che comunque ha l'ultima parola in fatto di individuazione dei contatti stretti e non.

Le tipologie di tampone

Le indicazioni ne prevedono due, in aggiunta a quelli già usati in caso di quarantena. Uno è il "T0", che va fatto appena c'è un caso positivo, l'altro è il "T5", da fare dopo cinque giorni. Va bene uno dei test indicati per il Green Pass: molecolare, rapido, o con prelievo salivare (e analisi sempre molecolare). Le regole che seguono sono valide per tutte le scuole dalle elementari in su.

Cosa succede con un solo caso

I compagni dello studente (o del docente) positivo devono fare il "tampone 0", cioè prima possibile (e in questo caso entrerà in gioco anche la struttura commissariale, se la Asl non ce la fa). Rientrano subito in classe se il risultato è negativo. Dopo, altri cinque fanno l'altro test. Per i docenti che hanno svolto attività in presenza nella classe dell'alunno positivo (o che hanno svolto attività in compresenza con il collega positivo) le cose cambiano. Se sono vaccinati fanno il test e restano a scuola, se non lo sono vanno in quarantena per 10 giorni anche se il primo test è negativo. Rientrano se il nuovo tampone dà il via libera. Per le altre classi non sono previsti provvedimenti, salvo disposizioni diverse della Asl.

Due casi: conta se si è vaccinati

Gli alunni vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi proseguono la sorveglianza con i due test, a zero e cinque giorni. Quelli non vaccinati invece vanno in quarantena 10 giorni anche se negativi al primo esame. Per i docenti si procede allo stesso modo (come già succedeva per un solo caso). Ovviamente alle elementari e in prima media, cioè le scuole frequentate dagli under 12 che non possono essere vaccinati, vanno tutti a casa 10 giorni.

Con tre casi si torna in Dad

Alunni e docenti che hanno svolto attività in presenza, dopo aver fatto il primo tampone, anche se negativo, vanno in quarantena. L'isolamento dura 7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati.

I servizi educativi dell'infanzia

I bambini che li frequentano non sono vaccinati, così se appartengono allo stesso gruppo del caso positivo (alunno o insegnante), dopo il tampone vanno in quarantena 10 giorni. Al decimo giorno devono fare il test.

Quarantena, ma di durata diversa a seconda che siano vaccinati o meno, anche per educatori, insegnanti o altri operatori. Se il positivo è l'insegnante, i colleghi che hanno svolto attività in compresenza con lui restano al lavoro se erano vaccinati e hanno il tampone negativo. Se tra gli insegnanti c'è un secondo caso, la quarantena è per tutti.


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