Si è svolto in mattinata un nuovo round tra l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e sindacati per la trattativa sul rinnovo contrattuale nel mondo della scuola.
Le notizie che arrivano parlano di una netta fumata grigia senza nessun passo avanti, con la discussione che verrà ripresa verso la metà di giugno.
Qual è dunque la situazione al momento?
La partita si gioca soprattutto sulla quota dell’aumento stipendiale di docenti e personale Ata. Nell’ultimo incontro delle scorse settimane la cifra era si era fermata sui 90 euro lordi, un aumento del 3.8%, che al netto porterebbe tra i 50 e i 55 euro in più in busta paga.
L’obiettivo del ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi è di superare la quota dei 100 euro per molti docenti, raggiungendo le tre cifre del Patto per la scuola firmato un anno fa a Palazzo Chigi.
Ad aiutare a raggiungere l’obiettivo a luglio arriverà il bonus da 200 euro per dipendenti voluto dal governo per far fronte all’aumento dei prezzi di beni e bollette.
Precari e personale Ata rischiano però l’esclusione dal bonus. Questo perché non essendo più in servizio non avranno una retribuzione nel mese di luglio, condizione prevista nel decreto aiuti. Un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle potrebbe sbloccare la situazione.