Al fine di supportare e incoraggiare i docenti e gli stessi studenti, il 17 marzo il Ministero dell'Istruzione ha diramato una nota dal titolo: “Emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus. Prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza”.
Scarica qui la nota del MIUR sulla didattica a distanza
L'obiettivo della nota, lunga 8 pagine, vuole dare indicazioni specifiche a tutti coloro che hanno a che fare con il mondo della scuola, ma in particolare ai docenti, per affrontare questa complicata situazione e mantenere una relazione educativa positiva con tutti gli alunni.
Per i sindacati Flc Cgil la nota però racchiude “una discutibile messe di prescrizioni e indicazioni di lavoro per i docenti senza tener conto delle difficoltà e del disagio che tutti - docenti, alunni, famiglie personale ATA - stanno vivendo in questa fase”.
Per i sindacati non si può improvvisare da un giorno all'altro la didattica a distanza, sia per i docenti che per gli alunni.
Una prima importante specifica che il MIUR fa è che “il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento. […] è ovviamente da privilegiare, per quanto possibile, la modalità in “classe virtuale”.
“Affinché le attività finora svolte non diventino esperienze scollegate le une dalle altre” per il MIUR appare opportuno “suggerire di riesaminare le progettazioni definite nel corso delle sedute dei consigli di classe e dei dipartimenti di inizio d’anno, al fine di rimodulare gli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali esigenze. Attraverso tale rimodulazione, ogni docente riprogetta in modalità a distanza le attività didattiche, evidenzia i materiali di studio e la tipologia di gestione delle interazioni con gli alunni e deposita tale nuova progettazione relativa al periodo di sospensione, agli atti dell’istituzione scolastica, tramite invio telematico al Dirigente scolastico, il quale svolge, un ruolo di monitoraggio e di verifica”.
Il MIUR scoraggia l'assegnazione di troppi compiti agli alunni: “occorre evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo. Per questo motivo il ruolo del registro elettronico è prezioso”.
Per quanto riguarda gli alunni con disabilità, il punto di riferimento rimane il Piano educativo individualizzato. La sospensione dell’attività didattica non deve interrompere, per quanto possibile, il processo di inclusione.
Occorre rammentare la necessità, anche nella didattica a distanza, di prevedere l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi, i quali possono consistere, a puro titolo esemplificativo e non esaustivo, nell’utilizzo di software di sintesi vocale che trasformino compiti di lettura in compiti di ascolto, libri o vocabolari digitali, mappe concettuali. Si richiama integralmente, ad ogni buon conto, il Decreto ministeriale 5669 del 12 luglio 2011 e le relative Linee Guida.
Il docente ha il dovere di valutare gli alunni, e gli studenti hanno il diritto di essere valutati. Questo è un elemento indispensabile di verifica dell’attività svolta, di restituzione, di chiarimento, di individuazione delle eventuali lacune, all’interno dei criteri stabiliti da ogni autonomia scolastica.
La riflessione sul processo formativo compiuto nel corso dell’attuale periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza sarà come di consueto condivisa dall’intero Consiglio di Classe.