Un momento storico che segnerà un prima e un dopo nella storia, e nelle usanze, della scuola e degli studenti italiani.
Con il via libera definitivo del Senato, il Parlamento approva la proposta di legge che abolisce il divieto all’iscrizione contemporanea a due corsi di laurea.
Ogni studente potrà quindi decidere di frequentare due facoltà, anche di atenei diversi, e lo stesso varrà per master, perfezionamenti o istituti di alta formazione, musicale e coreutica.
La normativa precedente, che impediva di poter conseguire una doppia laurea congiunta, risaliva addirittura ad un decreto regio del 1933.
Resta da capire come verrà gestita la nuova normativa da quelle facoltà, come Storia e Filosofia, che in molti Atenei contengono corsi condivisi o appartenenti agli stessi settori disciplinari. Già oggi alcuni esami già sostenuti vengono riconosciuti da altri corsi di laurea. Acquisire due lauree potrebbe quindi diventare fin troppo semplice togliendo prestigio ai titoli?
Sarà poi interessante monitorare le scelte degli studenti nei prossimi accademici. In quanti approfitteranno dell’opportunità o se questa verrà vissuta come una pressione aggiuntiva.
Il sottosegretario del ministero dell’Istruzione Rossano Sasso (Lega Nord), ha commentato con entusiasmo su Facebook.
"Siamo riusciti a mandare definitivamente in pensione un divieto evidentemente fuori dal tempo. È fondamentale favorire l’incremento di laureati con una profonda formazione multidisciplinare, come ormai si richiede per tantissime figure professionali. Basti pensare all'interdipendenza esistente tra le discipline mediche e biologiche o tra quelle ingegneristiche e informatiche".
"La possibilità di diversificare la propria carriera universitaria è vitale per offrire ai nostri giovani un percorso al passo con le sfide della contemporaneità. Quella che prima era un’opportunità riservata a chi poteva permettersi di studiare all'estero, con un notevole esborso economico, ora sarà accessibile a tutti".