L’anno scolastico in corso è stato ancora una volta reso problematico nei ritardi nell’assegnazione delle supplenze in molte province italiane.
Tra ritardi nei concorsi scuola ed errori materiali negli uffici scolastici, la sensazione è che quest’anno la colpa principale fosse nel sistema informatico che coordina le chiamate dalle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze).
Questa sensazione oggi è stata confermata dall’inchiesta di Wired che ha avuto accesso ai documenti di sviluppo dell’algoritmo.
L’algoritmo voluto per automatizzare l’assegnazione degli incarichi ha concesso cattedre a chi aveva meno titoli di altri, ha piazzato su sostegno chi si candidava per altre materie, ha causato problemi per l’applicazione della legge 104 sulla disabilità.
Ciò che è stato scoperto è la grave mancanza di verifiche da parte degli sviluppatori che hanno vinto l'appalto. Un sistema che doveva essere tarato per gestire 850mila supplenze non è infatti stato sottoposto a tutti gli stress test necessari. Semplicemente, i programmatori non lo hanno ritenuto necessario. E così le esperienze di lavoro e di vita di tanti sono insegnanti sono state cambiate, o non sono nemmeno partite.
Dietro all’algoritmo c’è un insieme di imprese composto da Entreprise services Italia, società informatica controllata da Leonardo, importantissima azienda italiana nel settore della difesa e della sicurezza, e da Dxc Technology, multinazionale statunitense.
Ciò che è peggio, come spiegato da Massimiliano De Conca, segretario per la regione Lombardia di Flc-Cgil, è che “questi errori non sono sempre sanabili. Nelle province più grandi ci vogliono mesi”.
A questo, Marcello Pacifico del sindacato Anief aggiunge “l’aggravante dei docenti costretti a non accettare cattedre troppo lontane dalla propria residenza e a cui è stata negata la possibilità di presentare la loro candidatura tramite le domande di Messa a Disposizione”.
“Il sistema di gestione delle supplenze e delle stabilizzazioni va urgentemente semplificato”.