Gli interpelli scolastici, dopo la nuova Ordinanza n. 88/2024, sono diventati uno strumento fondamentale per coprire le cattedre vacanti quando le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) o le graduatorie di istituto non sono sufficienti. Tuttavia, questo sistema sta già mostrando diverse criticità, che hanno sollevato numerosi dubbi sull'efficacia del processo. Analizziamo le problematiche principali che affliggono gli interpelli scuola e le possibili soluzioni per migliorare il sistema.
Uno dei principali problemi legati agli interpelli è la lentezza del processo di assegnazione. Spesso, gli interpelli vengono attivati tardi rispetto all’inizio dell’anno scolastico, il che lascia numerose cattedre vacanti per diverse settimane. Questo impatta negativamente sulla continuità didattica, costringendo le scuole a riorganizzare le lezioni in corsa e a chiamare più supplenti nel corso dell’anno.
Gli interpelli non riescono sempre a coprire le cattedre nelle materie e aree geografiche più carenti. Discipline come le STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) o il sostegno sono tra le più difficili da coprire. Anche nelle regioni in cui c’è una carenza cronica di personale, gli interpelli non sempre riescono a trovare docenti disponibili, lasciando i posti vacanti per molto tempo.
Un’altra criticità degli interpelli è la confusione legata al loro funzionamento. Le regole per l’attivazione degli interpelli, le tempistiche e le modalità di candidatura variano spesso tra una provincia e l’altra, creando disagi e incertezze sia per i docenti che per le scuole. Gli aspiranti insegnanti dovrebbero restare "incollati" ai siti delle scuole o degli USP in attesa di un interpello a cui poter rispondere.
Con l’introduzione dell'Ordinanza Ministeriale n. 88/2024, l’uso delle MAD (Messa a Disposizione) è stato limitato, impedendo alle scuole di ricorrere a questo strumento fino all’esaurimento delle graduatorie e degli interpelli. Questo ha aggravato la situazione in alcune scuole che non riescono a coprire le cattedre nemmeno tramite interpelli, ma che avrebbero la possibilità di trovare candidati attraverso le MAD. Alcuni istituti hanno comunque dovuto accettare le MAD per far fronte alle emergenze, ma questo è diventato un processo meno accessibile per i docenti.
Per i docenti, gli interpelli possono rappresentare una fonte di frustrazione. Spesso, si trovano a rispondere a numerosi interpelli senza ricevere un incarico, oppure scoprono che l’assegnazione è stata annullata a causa di errori burocratici o sovrapposizioni con altre convocazioni. Questo genera un senso di precarietà e incertezza, soprattutto per gli insegnanti precari che fanno affidamento su queste chiamate per lavorare.
Per rendere il sistema degli interpelli più efficiente, si potrebbero adottare alcune soluzioni:
Gli interpelli scolastici rappresentano uno strumento prezioso per coprire le cattedre vacanti, ma devono essere migliorati per diventare realmente efficaci. Le criticità legate ai ritardi, alla complessità burocratica e alla difficoltà di coprire le materie più richieste devono essere affrontate con soluzioni mirate, che garantiscano maggiore trasparenza e tempestività. Solo così sarà possibile garantire una migliore qualità dell’insegnamento e una maggiore stabilità per i docenti e gli studenti.
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