Sono in arrivo i cosiddetti PAS, cioè i Percorsi Abilitanti Speciali per l'insegnamento.
L'obiettivo è far conseguire l'abilitazione a quei docenti che hanno svolto 3 anni di servizio, anche in modo non continuativo, e garantire loro finalmente un posto fisso nel mondo della scuola.
Sta arrivando infatti un accordo tra governo e sindacati per dare la possibilità ad oltre 55mila insegnanti precari di abilitarsi.
Questo percorso interessa i docenti che hanno almeno 36 mesi di servizio nel mondo della scuola, svolto anche in maniera non continuativa.
Di questi, circa 24mila potranno, dopo un anno di prova, essere assunti.
Gli altri docenti invece prenderanno l'abilitazione e saranno immessi in seconda fascia per fare le supplenze.
È noto infatti che i posti a disposizione per il Concorso Scuola 2019 sono circa 48.500.
Dunque, il 50% dei posti, 24250, verrà riservato ai precari con 36 mesi di servizio, e gli altri potranno accedere ai PAS, Percorsi Abilitanti Speciali.
I candidati potranno scegliere una regione in cui partecipare, oltre a superare un test finale.
I percorsi abilitanti saranno erogati dalle università.
il primo passaggio riguarda la possibilità di accedere ai percorsi abilitanti, facendo la selezione basata sul servizio svolto e sui titoli posseduti;
si svolgerà il percorso abilitante e una supplenza fino al 31/08;
si valuterà il merito del percorso abilitante senza però attribuire punti;
se la valutazione è positiva, seguirà l'immissione in ruolo;
infine, si accederà all'anno di prova.
Nello stesso tempo, è possibile partecipare anche al Concorso Scuola 2019, senza prove preselettive e con posti riservati.
Si ricorda invece che in caso del solo possesso di laurea, senza esperienza o abilitazione, occorrono anche i 24 CFU per partecipare.
Sarà il decreto Crescita a contenere l'emendamento relativo firmato dal Governo, che sembrerebbe essere già in preparazione.
Il Segretario Nazionale della UIL Scuola, Giuseppe D'Aprile, è stato intervistato da Orizzonte Scuola su questa importante questione.
Diversi esponenti del Partito Democratico tuttavia pensano che questa sia stata un'affermazione lanciata in fase pre-elettorale, e sostengono che non ci sono abbastanza risorse per l'assunzione di migliaia di precari: si parla di “presa in giro”, di chiacchiere del governo e nessun reale provvedimento all'orizzonte, visto che, secondo il PD, servono almeno 30 miliardi da trovare per la Legge di Bilancio.