Il ministero dell'Istruzione ha convocato per domani il tavolo per la riapertura delle scuole a settembre.
Lo rende noto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina su Facebook: «Ho chiesto un tavolo allargato, convocato per domani pomeriggio, per definire insieme l'avvio dell'anno scolastico 2020-2021. Ringrazio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che presiederà l'incontro», spiega la ministra.
Intanto è iniziato l'esame del decreto legge sulla Scuola in Aula alla Camera. Le votazioni si terranno a partire dalle 14. Il provvedimento, che è già stato esaminato dal Senato, deve essere convertito in legge entro il 7 giugno per evitarne la decadenza.
Gli ingressi dovranno essere scaglionati per evitare assembramenti ai portoni (le scuole che hanno più accessi dovranno differenziare entrata e uscita). Per gli studenti delle scuole secondarie il Cts consiglia di programmare gli ingressi al di fuori degli orari di punta dei mezzi pubblici (7-8:30), dunque in istituti tecnici, professionali e licei si entrerà dopo le 9 e fino alle 10.
Non sarà necessario misurare la temperatura all’ingresso ma gli studenti e il personale dovranno essere sfebbrati (cioè avere meno di 37.5) da almeno tre giorni per poter essere ammessi a scuola. Ci si dovrà lavare le mani all’ingresso, i genitori dovranno restare fuori dalla scuola a meno di esigenze eccezionali.
Se dentro la scuola si dovrà usare la mascherina, salvo che durante i pasti e le interrogazioni, sono esonerati gli studenti disabili la cui disabilità sia incompatibile con l’uso della protezione. Per gli insegnanti di sostegno, se non è possibile mantenere il distanziamento, saranno previste ulteriori protezioni.
Il Cts propone che, al fine di ridurre la presenza a scuola, ciascuna istituzione potrà definire, in virtù dell’autonomia scolastica, modalità di alternanza, turnazione, didattica a distanza proporzionate all’età degli alunni e al contesto educativo complessivo. In particolare, le scuole secondarie di I e II grado, al fine di ridurre la concentrazione di alunni negli ambienti scolastici, potranno essere in parte riproposte anche forme di didattica a distanza.
L'attività fisica andrà svolta il più possibile all’aperto, fuori dalle palestre. Ma se si dovesse fare all’interno la distanza interpersonale minima dovrà essere di almeno due metri tra gli studenti. Sconsigliati gli sport di squadra, meglio attività individuali. La ricreazione, per mantenere la distanza minima, - consiglia il Cts - va fatta se possibile all’esterno.
In tutti gli spazi comuni le scuole devono predisporre percorsi con segnaletica che prevedano il distanziamento. Particolare attenzione va fatta alla pulizia, che dovrà essere giornaliera. Nei bagni le finestre dovranno essere sempre aperte.
Anche per la refezione le singole realtà scolastiche dovranno identificare soluzioni organizzative ad hoc che consentano di assicurare il distanziamento attraverso la gestione degli spazi (refettorio o altri locali idonei), dei tempi (turnazioni), e in misura residuale attraverso la fornitura del pasto in «lunch box» per il consumo in classe.
Per i bambini più piccoli il Cts consiglia di ridurre ulteriormente il numero di persone per classe. Gli alunni della scuola dell’infanzia non dovranno indossare la mascherina, come peraltro già previsto per i minori di 6 anni di età. Potrà essere previsto per il personale l’utilizzo di ulteriori dispositivi come guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose per gli operatori oltre la consueta mascherina chirurgica.