Il Ministero all’Istruzione ha presentato ieri a forze politiche e politiche e sindacati i progetti per la riforma della scuola. Sia per quanto riguarda il futuro reclutamento dei docenti, sia per quanto riguarda la formazione continua dei docenti che permetterà avanzamenti salariali.
Dai sindacati però ben poco della proposta è stato apprezzato, a cominciare dalla sua illustrazione. Tre slides su uno schermo, senza troppi approfondimenti.
“Non si può ridurre il confronto con i sindacati a un’illustrazione di slides. È poco rispettoso e rischia di inasprire i rapporti” ha contestato il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio.
Di Meglio è poi passato su un altro dei temi più criticati, quello dello sconfinamento di questa riforma nella sfera contrattuale. “Reclutamento, formazione e incentivi andrebbero affrontati separatamente. Ci auguriamo che vengano coinvolti anche il Parlamento, a cui affidare una legge di tipo ordinario, e i sindacati con i quali discutere della contrattazione collettiva nazionale al tavolo dell’Aran”.
Critiche poi sulla parte transitoria, quella che ci accompagnerà fino al 2024 quando la riforma entrerà a pieno regime. “Siamo d’accordo sui principi alla base della riforma del reclutamento e sul prevedere un percorso di abilitazione anche per la scuola secondaria. Ma sulla parte transitoria serve una procedura più snella e meno complessa. La situazione del precariato è drammatica”.
Con diversa veemenza queste critiche sono le stesse che ritornano anche dalle altre sigle sindacali.
“Venghino, signori venghino a formarsi! Ogni cinque anni qualche soldo in più per chi supera i test. Nulla i bocciati. Poche risorse per pochi e a rate, step approvati da decisori esterni, i burocrati della neonata Scuola di alta formazione”.Parole e Musica di Pino Turi, segretario generale Uil scuola. “E il principale problema del modello proposto riguarda, per ciò che abbiamo potuto intuire dalle 3 slides, l'assenza totale di un collegamento tra formazione e accesso all’assunzione a tempo indeterminato”.
Per Elvira Serafini, Segretario Generale Snals-Confsal, “c’è stato un allargamento in materie che riguardano strettamente il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Siamo sorpresi”.
Poi aggiunge: “le normative della fase transitoria sono troppo macchinose e dalle slides non si è evinto nulla sulle tipologie di concorsi previsti per l’inserimento di ruolo, anche se abbiamo appena visto il fallimento dei test a crocette”.
Marcello Pacifico dell’Anief sottolinea la discrepanza “tra i 70 mila precari che il governo intende assumere da qui al 2024 mentre attualmente sono oltre 165 mila i posti scoperti”.
Infine per la FLC Cgil si tratta “di una proposta indecente sulla carriera dei docenti, l’abbiamo già rigettata come irricevibile. E inoltre siamo di fronte a una invasione nelle materie contrattuali senza peraltro parlare di risorse”.