Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda e Snals hanno proclamato una giornata di mobilitazione della scuola per venerdì 10 dicembre.
Partecipano anche le sigle Cobas e Fisi. La Cisl non aderisce, mentre Anief partecipa ma con motivazioni e mobilitazione separate.
I sindacati protestano contro l’immobilismo del governo in materia di istruzione. La proclamazione dello sciopero generale per giovedì 16 ha creato non poca confusione sulle date. Per tutto il mondo della scuola - hanno confermato Cgil e Uil - la mobilitazione resta il 10: "è necessario che si rimetta al centro del dibattito politico la condizione dei lavoratori lasciati alla mercé delle regole del mercato, peraltro drogato dalle iniezioni di denaro pubblico che poi qualcuno dovrà pagare. E in questo contesto che la vertenza scuola si inserisce con le proprie specificità e con quelle più ampie del mondo del lavoro che si ribella anch’esso», hanno spiegato i due segretari del comparto scuola Sinopoli e Turi.
Il titolo della campagna dei sindacati è «Adesso basta, la scuola si ribella». A far saltare la possibilità di mediazioni e di trattative, in vista anche del rinnovo del contratto è stata la legge di Bilancio, nella quale per la scuola è previsto poco. È vero che gli investimenti sono tutti nel Pnrr, ma riguardano principalmente l’edilizia scolastica e non chi nella scuola ci lavora. I fondi previsti per il comparto istruzione nella finanziaria sono soltanto lo 0,6 per cento - spiegano i sindacati - e soprattutto non ci sono fondi sufficienti per un aumento dello stipendio medio che sia a tre cifre (per ora è fermo a 87 euro). Ma non è soltanto questo. In gioco c’è anche la proroga dell’organico Covid dopo dicembre: nella legge di Bilancio è previsto soltanto per gli insegnanti, ma non ci sono i fondi per il personale Ata. Oltre ai concorsi - soprattutto per i direttori amministrativi - la protesta riguarda anche le misure di sicurezza anticovid per le scuole, compresa la modifica dei parametri per la formazione delle classi. Tra le motivazioni di Anief c’è anche la protesta contro l’obbligo vaccinale a partire dal 15 dicembre per tutto il personale scolastico.