Scuola, il processo di regionalizzazione della Lega continua

Scuola, il processo di regionalizzazione della Lega continua

Il dibattito politico tra maggioranza e governo prosegue, questa volta discutendo di regionalizzazione, come conseguenza degli effetti dell'autonomia differenziata.

Quali differenze porterebbe la regionalizzazione

Molte decisioni sulla scuola, con la regionalizzazione, diventerebbero di competenza delle regioni, anche se certamente si andrebbe a compromettere la coesione nazionale.

Per i sindacati e per diversi docenti l'idea andrebbe contro la Costituzione, perché si va così a minare l'unità del sistema scolastico italiano, andando a creare una scuola diversa a seconda della ricchezza delle regioni.

Il Ministro Bussetti pare essere molto convinto della procedura, tanto che ha dichiarato che “la regionalizzazione della scuola si farà, e convincerà i sindacati”.

Le differenze sarebbero inerenti vari aspetti, ad esempio:

  • differenza degli stipendi dei docenti con concorsi ad hoc;

  • decidere in autonomia l'offerta formativa delle regioni;

  • decidere in autonomia i contributi per i contributi a scuole paritarie, diritto allo studio, personale ATA.

Stipendi differenziati in base alle regioni

Questo aspetto, secondo i sindacati, si presenta molto critico. Oltre ai sindacati, anche il Movimento 5 Stelle è contrario.

Per insegnanti e e sindacati il tutto va contro la Costituzione perché la regionalizzazione del fenomeno creerebbe una gestione diversa in base a quanto è ricco un territorio.

Il provvedimento è stato discusso in una riunione politica con il Ministro Bussetti.

Gli insegnanti di seconda e terza fascia subirebbero infatti trattamenti differenti, insieme al personale ATA.

L'equità dei sistema retributivo deve rimanere uno dei capisaldi dovrebbe essere uno dei pilastri del sistema nazionale.


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