Il servizio nella scuola paritaria deve essere riconosciuto: questo ha stabilito il Tribunale di Vicenza, a seguito della richiesta di un docente di vedersi riconosciuti gli anni di servizio svolti in una scuola paritaria.
L'insegnante dovrà percepire anche le differenze retributive che non sono state corrisposte dal Miur.
La legge sulla ricostruzione della carriera degli insegnanti è stata elaborata prima dell'introduzione delle scuole paritarie, e questo è il motivo del mancato riconoscimento.
Ad evidenziare ciò è stato proprio il Giudice del Lavoro; infatti le regole che riguardano la ricostruzione della carriera soprattutto per valutarla a fini giuridici ed economici, sono state elaborate nel 1994, mentre la legge che istituisce le scuole paritarie è del 2000.
Il sindacato della Scuola, l'Anief, ottiene quindi piena ragione.
La docente che ha fatto ricorso si vedrà quindi riconoscere l'anzianità di servizio che ha maturato tramite il lavoro con contratti a termine nella scuola paritaria.
Il Ministero dell'Istruzione dovrà quindi posizionare la docente nella fascia di stipendio che equivale al servizio da lei maturato presso la scuola paritaria.
Dovrà inoltre pagare alla ricorrente la differenza retributiva che gli è dovuta.
Secondo Marcello Pacifico, presidente di Anief, il Miur discrimina ancora chi lavora nelle scuole paritarie, perché non lo considera al fine della ricostruzione carriera e nemmeno per graduatorie interne d'istituto o mobilità.
Le norme di questo settore però sono molto chiare, e si specifica che il servizio nella scuola pubblica e quello nelle scuole paritarie sono equiparati.
Anche in tribunale Anief continuerà a difendere i diritti dei lavoratori, e durante le contrattazioni collettive, insistendo sul fatto che queste discriminazioni non saranno più tollerate.