Un dossier della Fondazione Agnelli fotografa la situazione in Italia dei docenti, di ruolo o a tempo determinato.
Il focus principale riguarda la situazione delle supplenze sul sostegno che anche in questo anno scolastico saranno almeno la metà delle convocazioni totali, al 30 giugno o 31 agosto.
Negli ultimi anni il numero degli insegnanti di ruolo è leggermente diminuito, scendendo a 700mila dopo aver raggiunto la massima espansione durante la riforma della Buona Scuola che aveva portato il numero dei contratti a tempo indeterminato a 730mila.
Nel frattempo sono raddoppiati i docenti a tempo indeterminato, in particolare nel mondo del sostegno: sono stati 122mila nel 2021/22
Negli ultimi dieci anni la percentuale di supplenti sul sostegno è aumentata, passando dal 39% al 61% del totale. La maggioranza tra questi non ha però una preparazione specifica, con gli istituti obbligati a scegliere anche insegnanti con titoli di studio completamente diversi.
L’analisi sottolinea come questa situazione presenti “gravi rischi gravi non solo per la continuità didattica, ma per la qualità del processo di inclusione degli allievi con disabilità”.
Tra le motivazioni del problema c’è la mancanza di posti al corso abilitante, il TFA sostegno, come ha sottolineato Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief:
“C’è una cosa che non comprendiamo: se ogni anno lo Stato chiama 80 mila docenti supplenti su posti di sostegno senza specializzazione, perché il Ministero bandisce soli 20 mila posti al TFA universitario? Perché non dare la possibilità di specializzarsi, visto che i posti che servirebbero sono di numero maggiore e aumentano sempre più gli studenti che necessitano del sostegno?”
“È assurdo tarare il numero programmato dei corsi specializzanti nel sostegno sulla base delle disponibilità delle università e non invece alle effettive necessità delle scuole” ha proseguito Pacifico.
Dai dati ufficiali del ministero dell’Istruzione, emerge inoltre come il 63% delle cattedre di sostegno scoperte siano al nord, mentre i corsi del TFA che formano i prossimi insegnanti di sostegno, sono organizzati soprattutto da atenei del sud Italia.
Per sopperire, anche quest’anno una parte delle chiamate arriverà dalle graduatorie incrociate di sostegno, create appositamente per reclutare anche docenti non specializzati.
Le prime chiamate arriveranno dalle specifiche graduatorie GPS mentre, quando gli istituti non troveranno disponibilità immediate, dalle MAD (Messa a Disposizione) ricevute. In caso di convocazioni di docenti non specializzati, gli istituti preferiscono sempre convocare i docenti che hanno comunque una formazione affine nel curriculum, ad esempio coloro in possesso un master BES o master DSA.