Un’aula magna da 520 posti, 33 aule per accogliere a regime 2.660 studenti, 16 corsi di laurea triennale e 6 di laurea magistrale di Professioni sanitarie, 16 laboratori didattici, 16 ambulatori e stanze di degenza, un parcheggio sotterraneo da 90 posti auto e uno scoperto da 80 posti. Questi sono i numeri del complesso dell’Università Federico II di Napoli inaugurato il 17 ottobre a Scampia che accoglie alcuni corsi della facoltà di Medicina. Lì dove sorgeva la Vela H, hanno fatto il loro ingresso i primi studenti, circa un centinaio a cui progressivamente si aggiungeranno gli altri per arrivare a oltre 800 studenti nel secondo semestre.
"Oggi è una grande emozione con cui proclamiamo l’ingresso della comunità di Scampia nella rete della cultura, della formazione universitaria d’eccellenza, della ricerca, dello sviluppo tecnologico, dell’assistenza medica avanzata - ha detto il rettore Matteo Lorito al Sole 24 Ore - questo risultato è un orgoglio per Napoli, per la Campania e il Paese. Siamo consapevoli che la presenza dell’Università è strumento potente contro il rischio di degrado culturale e sociale per un quartiere che vuole liberarsi da un’immagine negativa ormai obsoleta e vuole sentirsi parte viva del contesto metropolitano".
L’edificio ha 7 piani di cui 1 interrato. Le aule si trovano dal piano interrato e fino al secondo piano. Le aule collocate al secondo piano si caratterizzano per la loro potenziale modularità: possono avere la classica disposizione con sedie allineate o avere posti distribuiti attorno a scrivanie per lavorare in gruppo o per svolgere esercitazioni. Al terzo piano ci saranno i laboratori didattici e per attività di ricerca che sono in corso di allestimento, pertanto al momento le attività di tirocinio pratico dovranno ancora essere effettuate presso il Policlinico Federico II. Nella sede di Scampia si svolgeranno non solo le lezioni dei corsi, ma anche le sedute di laurea.
"La sede di Scampia è l’occasione per applicare nuove metodologie didattiche e formative ai primi anni dei corsi di laurea delle Professioni sanitarie - ha spiegato Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina dell’Ateneo - l’obiettivo è realizzare qui un polo didattico della medicina altamente tecnologico in cui grazie all’impiego di strumenti e attrezzature di ultima generazione si possa offrire ai nostri studenti, i futuri professionisti della sanità, una didattica avanzata e di altissima qualità che consenta un’interconnessione tra la teoria delle lezioni frontali e la pratica nei laboratori".