L’abilitazione all’estero in Spagna ha rappresentato un vero e proprio dilemma per i neo docenti, combattuti tra i costi da sostenere, gli sforzi, ma soprattutto il dubbio che il titolo conseguito all’estero non venisse riconosciuto in Italia.
I docenti decidevano di conseguire l’abilitazione all’estero in Spagna mossi da una situazione di stallo nel contesto nostrano. Tuttavia, la situazione sembra che si stia sbloccando con l’ingresso del ministro Fedeli, anche se il suo dicastero è appena iniziato e quindi non è possibile dare dei precisi giudizi in merito.
Prima di tutto, l’abilitazione insegnamento Spagna costo è di circa 2.500/3.000 euro per l’iscrizione nell’ateneo scelto. A ciò va aggiunta la somma di altri 2.500 euro, affinché l’agenzia possa sbrigare tutte le pratiche sia prima che dopo col Miur.
A ciò va aggiunto, che, ovviamente, le lezioni sono in spagnolo, quindi bisognerà fare un corso per imparare la lingua. Senza contare le spese di vitto e alloggio per chi decide di recarsi direttamente in Spagna.
L’abilitazione all’estero in Spagna può avvenire secondo due modalità o in presenza, quindi recandoti sul posto, o anche online, quindi comodamente da casa. In quest’ultimo caso si ha l’assistenza di un tutor spagnolo. Il master dura 8 mesi.
Nel giro di un anno, in teoria, il Miur dovrebbe riconoscere il master e concedere l’abilitazione. Va precisato che non sono mancati casi in cui ai docenti è stata respinta la pratica, in quanto: ‘Non c’era perfetta corrispondenza degli esami svolti’.
Ora sull’abilitazione insegnamento Spagna 2017 è arrivata una nota del Miur che chiarisce i dubbi degli insegnanti. Il ministero ha comunicato che a partire dal 16 marzo il riconoscimento dell’abilitazione in Spagna può avvenire solo se il docente ha partecipato ad un concorso pubblico e ha superato almeno una parte di questo.
Per essere docenti in Spagna e quindi ottenere l’abilitazione all’estero in Spagna bisogna trovarsi in una delle tre condizioni:
Se il docente vuole ottenere il riconoscimento dell’abilitazione in Italia, l’interessato deve rientrare in una di questa tre categorie.