Lo avevamo preannunciato e puntualmente è capitato di nuovo. Nelle prove scritte del concorsone 2022 anche quelle di elettronica sono state viziate da una profonda disparità negli strumenti concessi ai candidati. Ovvero carta e penna per visualizzare i calcoli.
Tutto parte da una ordinanza del 2021 vaga e mal scritta, che obbliga i responsabili dell’aree concorsuali a ‘fornire penne monouso per tutti i candidati’. Non vengono però menzionati i fogli. E quindi come hanno finito per agire le commissioni? Ognuna, purtroppo, a modo suo.
Le segnalazioni che ci sono giunte, e i commenti che abbiamo raccolto in rete, sulle prove della classe di concorso A-40 (Scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche) riportano una totale disparità.
In Emilia, ci segnala Fabrizio, “la commissione ci ha dato la penna dicendoci che potevamo tenerla fino alla fine della prova, senza darci però la possibilità di scrivere sulla carta. Alla richiesta di poter scrivere sulla mano la riposta è stata negativa. Qualcuno lo ha fatto comunque, qualcuno ha utilizzato il banco in finto mogano".
Silvano, Lazio, in un post sul gruppo Facebook della classe di concorso incriminata racconta che “a seguito delle nostre lamentele la commissione ha fatto richiesta a chi di dovere (Miur?) e ci sono state concesse penna e foglio. Erano già passati 15/20 minuti”.
Giorgio dalla Puglia: “la nostra commissione ha avuto dall’Ufficio Scolastico Regionale un chiarimento che ha confermato che non dovevano fornire fogli”. Luigi dalla Campania penne e carta le ha avute. Gabriella dalle Marche spiega che “a noi non sono stati forniti penna e foglio e abbiamo affannosamente tentato di far i conti a mente. Solo due hanno passato il test”. La media nazionale di respinti allo scritto è tra l’80 e il 90%.
La prova scritta era composta da 50 domande a risposta multipla da compilare su computer. 100 minuti di tempo per rispondere e ogni risposta esatta valeva due punti. Ne servivano 70 su 100 per superare il test.
Fare o non fare calcoli a penna poteva fare la differenza. Si potevano infatti trovare moltiplicazioni di 5/6 fattori o funzioni di trasferimento per sistemi reazionati dove poteva servire un ragionamento per passaggi. E ancora, configurazioni op-amp non invertente con reazione attiva invertente.
In generale si trattava di quesiti che presupponevano una forte propensione al calcolo mnemonico, una qualità utile ma non tra le principali tramandate a scuola, dove si predilige l’invito al ragionamento e all’esecuzione di passaggi scritti. Quindi all’utilizzo di carta e penna.
Il vero problema però non sono le scelte di metodo ma le disparità. Certe carriere possono essere state decise dall’aver sostenuto il test con una o con un’altra commissione, più a nord o più a sud. Magari solo a 10km di distanza. Il tutto per un paio di semplici strumenti non concessi.
Dai sindacati un'indagine sulla situazione è già partita. Non si conoscono ancora i possibili sviluppi ma vi terremo aggiornati.