“I numeri e le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità ci confermano che i contagi non avvengono dentro le scuole. L’attenzione deve essere invece orientata fuori, alle attività extrascolastiche, come ribadiamo da tempo”: la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, insiste sulla necessità di tenere le scuole aperte, perché non è negli istituti scolastici che avvengono i contagi.
“I ragazzi sono felici di essere tornati a scuola. E ci devono rimanere. Anche per quelli più grandi la didattica in presenza è fondamentale perché garantisce formazione ma anche socialità, che altrimenti i giovani andrebbero a cercare altrove”.
La didattica a distanza non è concepita come soluzione al momento. “Sappiamo che la didattica a distanza è sempre utilizzabile, viene utilizzata anche per rafforzare l’attività opzionale pomeridiana, però in questo momento non è sul tavolo”, ha precisato Boccia a Sky TG24. “Tutti gli sforzi che stiamo facendo - ha aggiunto - sono per difendere il lavoro e la scuola. Le Regioni non potranno muoversi in autonomia, le modalità con cui funzionano le scuole sono decise dallo stato centrale.
Anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà è convinto che le scuole debbano restare aperte e andare avanti: “abbiamo fatto un grande sforzo economico con la ministra Azzolina e il governo mettendo a disposizione 7 miliardi di euro che ci hanno permesso di mantenere distanziamento nelle classi e poter far sì che l’attività scolastica continui ad essere applicata e quindi a poter sviluppare le capacità culturali del nostro paese”.