Quello in corso è il primo anno scolastico che prevede la presenza del docente di educazione motoria nelle scuole elementari italiane. Una figura indicata come “docente specialista”.
Si è cominciato soltanto dalle classi quinte ma il progetto si allargherà alle quarte già dal 2023. Le classi interessate sono 25mila, per un totale stimato di 2.200 docenti coinvolti.
I problemi nell’assegnazione di questi ruoli non sono però mancati.
All’inizio era previsto un bando, poi cancellato per il basso numero di cattedre intere da assegnare: solo 13, che diventeranno però 1.600 l’anno prossimo, quando il bando invece si farà.
Per assegnare le supplenze si è dunque fatto ricorso a coloro che si trovavano iscritti in graduatoria GPS nelle classi di concorso A-48 (Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-49 (Scienze motorie e sportive nella scuola secondaria di I grado).
Ad essere esclusi da tutto il procedimento sono così stati i maestri di ruolo diplomati Isef, ovvero gli Istituti Superiori di Educazione Fisica, che già operano come maestri su posto comune alle scuole elementari. Gli istituti ISEF sono stati sostituiti nel 1997 dai corsi di laurea in Scienze Motorie.
Questi diplomati hanno denunciato la loro situazione in una lettera indirizzata al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Per loro i titoli, la preparazione e l'esperienza maturata avrebbero dovuto garantirgli maggior considerazione.
“Pur avendo accolto favorevolmente l’introduzione dei docenti di educazione motoria alle Scuole Primarie – si legge nella lettera – questa modalità di assegnazione ha escluso tutti i docenti che hanno conseguito il titolo di diploma ‘ISEF’ (unico possibile per chi lo ha acquisito nel periodo antecedente l’anno 1998)”.
“Ci permettiamo di evidenziare che tutti gli scriventi hanno scelto la professione di maestri perché amano stare con i bambini e credono nel valore pedagogico ed educativo di tale mansione. La gran parte di noi, dopo un lungo periodo di precariato, si è conquistata il posto di ruolo e, grazie alla collaborazione di alcuni dirigenti, ha potuto svolgere nel proprio Istituto le ore di educazione motoria in esclusiva o affiancare questa disciplina ad altre materie di insegnamento.”
“Il contenuto della norma ci esclude dalla possibilità di continuare a insegnare con entusiasmo e preparazione l’Educazione fisica in veste di diplomati ISEF, e ad offrire così il nostro contributo professionale, maturato in tanti anni di esperienza”.
La denuncia dei maestri diplomati ISEF non si ferma al metodo di reclutamento ma racconta anche l’amarezza di vedersi “sottratti” gli alunni che avevano accompagnato per quattro anni nel percorso di crescita.
“I così detti ‘specialisti’ dell’Educazione motoria sono per la maggior parte abilitati per la Scuola Secondaria e sono stati affidati loro gruppi di bambini sottratti a chi come noi, per continuità didattica, li seguiva già da 4 anni”.
“Nella fase di applicazione della legge, sembra che nessuno abbia preso in considerazione noi insegnanti di ruolo su posto comune nella Scuola Primaria con diploma ISEF che da anni lavoriamo con professionalità, aggiornandoci costantemente in campo disciplinare ed educativo-pedagogico”.
Questi maestri chiedono così di “conservare il nostro posto di insegnanti di ruolo su posto comune nella Scuola Primaria (classe EEEE), svolgendo nel contempo il ruolo di insegnanti di Educazione fisica”.
In alternativa “di essere assegnati alla nuova classe di concorso (EEEM) e, quindi, diventare specialisti della sola attività motoria”.